CORONAVIRUS

Pescara: altra raffica di multe, ma la folla invade il centro 

Inflitte 45 sanzioni, appelli di sindaco e prefetto: «Pescaresi, siate responsabili». Chiusi i parchi fino al 28 febbraio. L’ira di Confesercenti: «Pagano solo le imprese» 

PESCARA. «Capisco la stanchezza, l'esasperazione e, quindi, la voglia di evasione. Ma mi appello al senso civico dei cittadini: rispettate le regole del distanziamento e mascherine sul viso, state in casa più che potete, altrimenti sarà dura uscire da questa tragedia mondiale che mette sotto pressione gli operatori sanitari».
Il sindaco Carlo Masci ripete gli appelli dal Pala Becci e dal Pala Fiere dove sono in corso le campagne di vaccini e tamponi (45mila, da gennaio), dopo aver visto la folla sul lungomare. Zero distanziamento ad una settimana dall'avvio della zona rossa, col sottofondo del megafono di un’auto della Protezione civile Val Pescara che invita la cittadinanza al rispetto delle regole. E' accaduto (ancora) ieri, col sole a picco sul mare. Malgrado la presenza delle pattuglie interforze, polizia, carabinieri, Finanza, polizia municipale.

La prefettura informa che venerdì sono state controllate, in giro per la città, 456 persone, sottoposti ad accertamenti 64 esercizi commerciali con 45 multe. Il Comune rincara la dose con 25 sanzioni della polizia municipale e 300 controlli effettuati. Ma neppure una raffica di multe da 400 euro l'una fa desistere il popolo desideroso di libertà, mentre l'ospedale Covid scoppia di contagiati (ieri 41 casi a Pescara e 105 in provincia, in leggera flessione rispetto ai giorni precedenti) costretto a riaprire altre aree del monoblocco per ospitare i degenti, tra cui giovani e bambini; le terapie intensive che non hanno più un posto libero.

E sono quasi quotidiane, ormai, anche le raccomandazioni del prefetto, Giancarlo Di Vincenzo: «Rinnovo l'invito a tutti i pescaresi alla responsabilità nella consapevolezza dei riflessi che i comportamenti di ognuno di noi possono avere su tutta la comunità».
L’assessore ai Parchi, Gianni Santilli, ha chiuso i parchi fino al 28 febbraio, in linea con la fine della zona rossa.  «Gli esercenti non sono i responsabili degli assembramenti e non possono continuare a essere incolpati. È inaccettabile che siano le imprese a pagare il prezzo più alto», trae le conclusioni il direttore di Confesercenti, Gianni Taucci. (c.cor.)

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