Pescara, Berlusconi e Lavitola nei guai per una telefonatadell'indagine su Spadaccini

Appartamenti in costa Smeralda, una barca e quote societarie: il flusso di denaro illecito dalle società fittizie di Madeira a quelle italiane sarebbe stato impiegato dall’imprenditore Spadaccini per comprare case ora sotto sequestro

PESCARA. L'intercettazione tra Silvio Berlusconi e Valter Lavitola, resa nota dal quotidiano la Repubblica, è avvenuta nel mese di ottobre 2009 nell'ambito dell'inchiesta condotta dal pm di Pescara Mirvana Di Serio su una maxi evasione fiscale internazionale da 90 milioni di euro che, il 21 ottobre 2010, ha portato in carcere, fra gli altri, l'imprenditore del settore aereo Giuseppe Spadaccini, all'epoca dei fatti a capo di varie società, tra cui la Sorem Srl, concessionaria di un maxi appalto per lo spegnimento degli incendi boschivi sul territorio nazionale, attraverso l'utilizzo della flotta di Canadair CL-415 di proprietà della Protezione civile.

E' proprio nell'ambito di vicende relative a tale appalto e in particolare di rapporti tra Spadaccini e Lavitola, a cui l'imprenditore abruzzese avrebbe chiesto aiuto per contrasti con l'allora numero uno della Protezione civile Guido Bertolaso, che è stata intercettata la telefonata tra il direttore dell'Avanti e Berlusconi.

Nella conversazione - intercettata perché Lavitola è coinvolto nell'inchiesta di Pescara su una presunta evasione fiscale dell'imprenditore Giuseppe Spadaccini, finanziatore dell'Avanti - il direttore del giornale raccomanda il generale Emilio Spaziante, attuale comandante per l'Italia centrale della Gdf, per diventare il "numero due" delle Fiamme Gialle. I due interlocutori parlano anche di politica e del Lodo Alfano in particolare, che era stato da poco dichiarato incostituzionale. Lavitola suggerisce di ripresentare il Lodo, Berlusconi dice che "non me lo approvano i fascisti, cioé Fini non ci sta", ma Lavitola replica che "Fini mica non ci può non stare, mica è matto", ma Berlusconi risponde: "tanto non ce lo firma il presidente della Repubblica".

Lavitola non è stato indagato nell'inchiesta pescarese. La richiesta di processo per 14 persone è stata depositata prima di Ferragosto: inchiesta 'chiusa', ora nelle mani del Giudice per l'udienza preliminare.

Negli ambienti della procura pescarese si fa notare che il cd con tutte le intercettazione è agli atti, non più coperto da segreto istruttorio, anche se quella tra il premier e Lavitola non è tra le trascritte perché non inerente le indagini, e comunque a disposizione dei legali che ne fanno richiesta.

Da quanto si apprende, sarebbero state intercettate, sempre nell'ambito dell'inchiesta pescarese, altre telefonate definite 'interessanti' di Lavitola, ma ancora non si sa bene con chi.
In mattinata si è svolto in procura, a Pescara, un incontro tra il pm Di Serio e ufficiali della Guardia di finanza, che ha condotto le indagini su Spadaccini.

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