lungomare colombo

Pescara, in arrivo 100 profughi sulla riviera sud

Sbarcati nelle scorse settimane a Lampedusa, saranno ospitati per 11 mesi all’hotel Holiday. Ma il titolare protesta: «La prefettura mi ha vietato di accogliere i turisti»

PESCARA. Una nuova ondata di profughi sta per riversarsi sulla riviera sud. Cento immigrati clandestini, sbarcati nelle scorse settimane a Lampedusa e che hanno chiesto asilo come "rifugiati", saranno trasferiti tra lunedì e martedì lungo la costa pescarese per essere ospitati nelle stanze dell'Hotel Holiday, davanti agli stabilimenti balneari sul lungomare Cristoforo Colombo. La notizia è trapelata da uno dei soci minoritari della struttura a gestione familiare, Mirko Giannandrea, allertato dalla Cooperativa Polis, che si è aggiudicata l'ultimo bando della Prefettura.

Con l'arrivo di cento profughi l'uomo teme «la rovina del patrimonio familiare alle porte della stagione balneare». Per motivi di sicurezza almeno per 11 mesi nella struttura alberghiera non potranno essere ospitati anche i turisti, ma dovrà rimanere a uso esclusivo degli immigrati per tutto il periodo della loro permanenza. È per questa ragione che Giannandrea si è rivolto ad Armando Foschi, esponente dell'associazione Pescara - Mi piace, che chiede alle istituzioni di intervenire per «bloccare subito la procedura e individuare, eventualmente, un'altra struttura, ma lontano dal lungomare e dalla zona turistica». L'Hotel Holiday si trova di fronte agli stabilimenti Sabbia d'Oro e La Conchiglia, sul lungomare sud, all'incrocio con viale Pepe, quindi a due passi dallo stadio, dal Teatro D'Annunzio e dal porto turistico.

«Qui non si tratta di razzismo», sbotta Giannandrea, «all'inizio la Polis ci aveva chiesto la disponibilità di pochi posti letto, garantendo che la nostra struttura avrebbe comunque potuto continuare l'attività turistica e ricettiva. Ma poi ci hanno comunicato che i profughi saranno cento e che l'albergo dovrà essere riservato esclusivamente agli immigrati, non essendo consentita dalla Prefettura la promiscuità. Di fatto è stata una doccia fredda». «Questa notizia», rincara la dose Foschi, «è stata tenuta segretissima dalle istituzioni, a partire dal sindaco Marco Alessandrini, che sta determinando la distruzione sociale ed economica della nostra città. È chiaro che questo sbarco rappresenterà l'ennesima mazzata per gli operatori del mare, già alle prese con il balletto dei divieti di balneazione, la cronica assenza dei parcheggi e la mannaia delle tasse. Già oggi tutti gli stabilimenti balneari hanno accusato un colpo pesante nelle prenotazioni, che non si fidano dei dati dell'Arta, men che meno delle parole del sindaco Alessandrini, secondo il quale in due giorni, con la bacchetta magica, si è passati da un mare contaminato all'acqua potabile. Ora arriva il colpo finale».

L'associazione Pescara - Mi piace avanza dubbi anche sull'aggiudicazione. Foschi rende noto che la cooperativa sociale Polis di Perugia ha partecipato all'avviso della Prefettura a gennaio, impegnandosi a garantire ospitalità da febbraio per i successivi 11 mesi.

«Ci chiediamo», rimarca Foschi, «come sia possibile aggiudicare un bando a una cooperativa che, all'apertura delle buste, non ha l'effettiva disponibilità dei posti letto. Inoltre il 12 aprile sono stati stipulati due contratti con due titolari dell'Hotel Holiday: nel primo la Polis s'impegna a corrispondere 3,64 euro al giorno per ciascun immigrato, in cambio del servizio di guardiania notturna, pulizia degli spazi, cambio lenzuola e asciugamani. Nel secondo l'erogazione è 10 euro al giorno per ogni immigrato, scompaiono i servizi di guardiania e biancheria, resta a carico dell'hotel il pagamento delle utenze. Dinanzi ai troppi dubbi chiediamo di fare chiarezza, sospendere l'arrivo dei 100 immigrati e trovare loro una diversa sistemazione».

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