Pescara, inchiesta Mare-Monti: chiesto il trasferimento a Roma

8 Gennaio 2014

Il processo sulla realizzazione della statale 81 nell’area Vestina, i difensori di D’Alfonso e dei Toto presentano delle eccezioni di incompetenza territoriale. Il prossimo 13 marzo la decisione del tribunale

PESCARA. Le eccezioni di incompetenza territoriale sollevate da alcuni difensori degli imputati, al centro, oggi, del processo davanti al Tribunale collegiale di Pescara relativo all'inchiesta riguardante la realizzazione della S.S. 81 (Mare-Monti) nell'area vestina, che vede coinvolti l'ex sindaco di Pescara ed ex presidente della Provincia Luciano D'Alfonso, gli imprenditori Carlo, Alfonso e Paolo Toto e altre sette persone. Secondo gli avvocati, il processo nei confronti dei loro assistiti deve essere spostato a Roma. Di diverso avviso, il pm Gennaro Varone, titolare dell'inchiesta, il quale ha sostenuto in aula che il procedimento deve restare nel capoluogo Adriatico in quanto i reati si sarebbero consumati nel pescarese. Sulla questione, il Tribunale si pronuncerà nella prossima udienza in programma il 13 marzo 2014. Sempre durante l'udienza odierna, la difesa ha anche chiesto l'esclusione delle parti civili costituite. Sono state inoltre stralciate le posizioni di due società per un difetto di notifica al difensore.

Oltre a D'Alfonso e ai Toto nel procedimento risultano imputati il progettista della strada Carlo Strassil, arrestato nell'ambito della vicenda il 19 aprile 2010; l'ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana Fabio De Santis, responsabile del procedimento, già coinvolto nell'inchiesta fiorentina sul G8 della Maddalena; Valeria Olivieri, commissario straordinario; Cesare Ramadori, del cda della Toto; Paolo Lalli, direttore dei lavori; Michele Minenna, dirigente Anas; Angelo Di Ninni, incaricato dalla Provincia di Pescara di valutare l'incidenza ambientale della variante. Gli undici imputati sono accusati, a vario titolo, di corruzione, truffa aggravata, falso ideologico, concussione. Secondo l'accusa, l'appalto sarebbe stato stravolto per renderlo vantaggioso all'impresa Toto.

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