Pescara, la Tares si paga entro il 31 gennaio

Prorogata la scadenza per il versamento dell’ultima rata di quest’anno, il Comune invia a casa i bollettini già compilati

PESCARA. I contribuenti pescaresi hanno tempo fino al 31 gennaio del nuovo anno per pagare l’ultima rata della Tares, la tassa sui rifiuti che ha sostituito la Tarsu. La giunta comunale ha approvato una delibera che proroga la scadenza del tributo, inizialmente fissata al 16 dicembre e successivamente rinviata dal governo al 16 gennaio.

Rinvio necessario. «Uno slittamento del termine necessario», spiega la delibera approvata, «a causa della mole di lavoro scaturita dal continuo susseguirsi delle direttive ministeriali, oltre che dall’esigenza di riclassificazione delle utenze; nonché degli eventi calamitosi che si sono abbattuti sul territorio il 2 dicembre scorso e che hanno determinato notevoli disagi e danneggiamenti a utenze, sia domestiche che commerciali, con l’evacuazione dai propri immobili di diverse famiglie impossibilitate a ricevere a destinazione i modelli F24».

Bollettini già compilati. I tecnici del Comune sono al lavoro per preparare i modelli F24 e i bollettini per i pagamenti dell’ultima rata della Tares, da inviare a casa dei contribuenti, già compilati. Per far questo i tecnici, guidati dal dirigente Marco Scorrano, stanno calcolando gli importi complessivi dell’imposta con le nuove tariffe (pubblicate qui a fianco), detraendo le prime due rate già versate entro il 31 maggio e il 30 settembre, corrispondenti, rispettivamente, al 50 per cento della Tarsu dell’anno scorso e al 25 per cento. I modelli da spedire a domicilio dovrebbero essere in tutto circa 68mila.

Un mese di tempo per pagare. L’ultima rata di gennaio, quindi, rappresenta un conguaglio tra quanto già pagato e quanto ancora versare. Il pagamento avverrà in un’unica soluzione unitamente alla maggiorazione di 30 centesimi a metro quadrato riservata allo Stato. Bisogna ricordare, in proposito, che la Tares è composta dal tributo comunale, cioè la somma della tariffa variabile e di quella fissa, dal tributo provinciale del 5 per cento e dalla maggiorazione statale di 30 centesimi per coprire i costi delle cosiddette spese indivisibili, cioè pubblica illuminazione, manutenzione stradale, polizia locale.

In diversi casi, la spesa per la tassa sui rifiuti aumenta rispetto alla Tarsu dell’anno scorso. Facciamo l’esempio di una famiglia di 3 persone che abita in una casa di 70 metri quadrati. L’anno scorso, pagava per l’imposta sui rifiuti 128,10 euro. Quest’anno, con la Tares la spesa sale a 193,85, con un aumento di 65,75 euro, il 51,33 per cento in più.

Va meglio ad un single che abita in un appartamento di 80 metri quadrati. L’anno scorso pagava con la Tarsu 146,40 euro; quest’anno con la Tares versa 108,76 euro, con un risparmio di 37,64 euro, cioè il 25,71 per cento in meno. Si preannuncia una stangata pesantissima, invece, per una famiglia di 6 persone in una casa di 100 metri quadrati. Con la Tarsu pagava 183 euro, con la Tares la spesa schizza a 349,82 euro, con un aumento di 166,82 euro, ben il 91,16 per cento in più. Forti aumenti sono previsti anche per le utenze non domestiche, le cui tariffe complessive sono determinate dalla somma delle tariffe fisse e di quelle variabili a metro quadrato.

Sono previste, infine, alcune agevolazioni per particolari categorie di contribuenti. Chiunque si accorgesse in ritardo di non aver richiesto l’agevolazione, potrà presentare la domanda entro il 31 dicembre di ogni anno.

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