Pescara non dimentica Jennifer e i suoi 27 anni

Bambini e musica in piazza Salotto nel giorno del suo compleanno per dire basta alla violenza sulle donne

PESCARA. «La morte non è niente, io sono solo andato nella stanza accanto. Il filo non si è spezzato e non sono lontano, sono solo dall’altro lato del cammino». Chi voleva bene a Jennifer Sterlecchini si affida ai versi di Charles Peguy per ricordare e sentire ancora forte la presenza della 26enne, uccisa il 2 febbraio dal fidanzato che aveva appena lasciato. E ieri, giorno del suo ventisettesimo compleanno, è stata organizzata per lei una festa di compleanno. Un pomeriggio di musica con il gruppo Off the Wall, che ha portato i brani di Michael Jackson in piazza Salotto, dove si sono esibiti anche i piccoli pattinatori delle scuole Victoria Skating e New Hera, guidate rispettivamente da Maria Pia Squarceri e Valentina Di Paolo. Il regista della festa è stato Jonathan, fratello di Jennifer, che ha voluto questo appuntamento insieme alla madre Fabiola per ribadire il no alla violenza sulle donne, perché quanto accaduto alla sua «sorellina», che oggi è «un angelo», non accada ad altre.

Pescara ricorda Jennyfer con una festa contro la violenza sulle donne
Pescara ha ricordato Jennyfer Sterlecchini, la ragazza uccisa dal suo ex compagno Davide Troilo, con una festa di compleanno in piazza. Domenica Jennyfer avrebbe compiuto 27 anni, e così la madre Fabiola, il fratello Jonathan e tutti gli amici l'hanno ricordata con musica, danza, pattinaggio, poesie e pensieri. "Nel suo nome combatteremo la violenza". In questo video, l'intervento della maestra della scuola di danza New Hera Maria Pia Squarceri. (video di Giampiero Lattanzio)

«Non una di meno» è stato lo slogan dell’evento, come ha ricordato Squarceri parlando e commuovendosi sotto le gigantografie di Jennifer che ritraggono la giovane nei suoi momenti più felici. «Un amore malato non è amore, la gelosia e la violenza non sono sinonimo di amore», ha detto Squarceri al pubblico. «E il pianto di una persona abusata non è giustificabile. La violenza va punita e non taciuta e noi donne dobbiamo urlare che siamo essere umani e meritiamo rispetto».

Alle sue parole si è unita la presidente della commissione Pari opportunità del Comune, Tiziana Di Giampietro, anche lei in piazza in rappresentanza di Palazzo di Città per lanciare un appello. «Quando ci si sente minacciate e si pensa che un rapporto vada oltre i limiti, bisogna chiedere aiuto. L’altro non è possesso ma investimento nei sentimenti». Il Comune rilancerà questi concetti nel corso di un convegno che si terrà il 16 febbraio (dalle 14) nella sala Alessandrini del Tribunale, a conclusione del secondo corso di autodifesa riservato alle donne. E presto sarà realizzata una targa per Jennifer, con la poesia vincitrice di un concorso di poesie brevi.

Chiedere aiuto vuol dire non solo rivolgersi alle forze dell’ordine ma anche al Centro antiviolenza Ananke che si occupa quotidianamente di donne vittime di maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, economica, sessuale e stalking, come è stato ricordato ieri in piazza. Al Centro si accede gratuitamente e c’è anche un numero verde nazionale gratuito, il 1522.

Oltre alla sensibilizzazione c’è stata la musica, e poi lo spettacolo dei bimbi, seguito anche dalla campionessa di pattinaggio artistico a rotelle, Debora Sbei. Gli Off the wall hanno accettato volentieri di arrivare a Pescara per suonare i brani che Jennifer ascoltava con il fratello in camera da letto, quando erano piccoli. Per loro è stato «un onore» esibirsi e dar vita «a questa festa con voi. E siamo sicuri che qualcun altro sta ballando insieme a noi, lassù». Tra i tanti che hanno assistito allo spettacolo c’era una delegazione dell’istituto Marconi, quello frequentato da Jennifer. Dalle studentesse, impegnate in un monologo e in un brano della Mannoia hanno cercato di aprire gli occhi alle donne-vittime. «Un uomo che ci mena non ci ama, non vale nulla, e dobbiamo capirlo subito, al primo schiaffo. Perché ne arriverà un secondo, e poi un terzo e un quarto», hanno detto. «Abbiamo una sola vita, non buttiamola».

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