Pescara, parte l'Imu senza sconti il Comune dice no al taglio delle aliquote

Bocciata la proposta del Pd. L'assessore ai tributi Massimo Filippello: "Non abbiamo aumentato l'addizionale Irpef e nemmeno la Tarsu". L'amministrazione conta di incassare più di 50 milioni di euro

PESCARA. L'amministrazione comunale non accoglierà la richiesta del Pd, che ha proposto di ridurre le aliquote dell'Imu per attenuare la stangata sulle famiglie. Lo ha detto chiaramente l'assessore ai tributi Massimo Filippello durante la conferenza stampa convocata ieri per spiegare come dovrà essere pagata la tassa, che ha sostituito l'Ici. «Non abbiamo aumentato l'addizionale Irpef e nemmeno la Tarsu», ha spiegato l'assessore, «agiremo, però, sull'Imu per compensare i pesanti tagli ai trasferimenti statali». L'amministrazione conta di incassare 6,7 milioni di euro di Imu dalle abitazioni principali, 29,3 dagli altri immobili, per un totale di 36 milioni di euro. Altri 16,8 milioni finiranno nelle casse dello Stato.

LE ALIQUOTE. Sono in tutto quattro le aliquote indicate dal Comune. Alle abitazioni principali si applicherà il 4 per mille, con la detrazione di 200 euro; ai negozi, uffici, abitazioni affittate a canone concordato, il 7,6; agli altri tipi di immobili, il 10,6. Confermata l'aliquota agevolata del 3 per mille riservata ai proprietari di abitazioni principali non di lusso che hanno acceso un mutuo e hanno un reddito lordo non superiore a 30mila euro. Ma il calcolo dell'acconto, da pagare entro il prossimo 18 giugno, dovrà essere fatto con due sole aliquote: 4 per mille per le abitazioni principali; 7,6 per tutti gli altri immobili. L'eventuale conguaglio si farà al momento del saldo.

ALCUNI ESEMPI. Per calcolare l'Imu si dovrà partire dalla rendita catastale dell'immobile, indicata nei 730 e negli atti di compravendita. La rendita dovrà essere rivalutata del 5 per cento e poi moltiplicata per 160, che è il moltiplicatore Imu per le categorie catastali delle abitazioni. Il risultato è la base imponibile. A quest'ultima verrà applicata, nel caso di un'abitazione principale, l'aliquota dello 0,40 per cento con la detrazione di 200 euro (più l'eventuale detrazione di 50 euro per ogni figlio a carico con età inferiore a 26 anni). Invece, nel caso di un immobile diverso dall'abitazione principale, alla base imponibile verrà applicata l'aliquota dello 0,76 per cento. L'imposta complessiva, così calcolata, dovrà essere divisa per due o per tre, a seconda delle rate da versare, per determinare la cifra da pagare come acconto. Per i fabbricati inagibili è previsto uno sconto del 50 per cento della base imponibile.

QUANDO SI PAGA. Per l'abitazione principale c'è la possibilità di pagare l'imposta con due o tre rate. Nel primo caso, l'acconto dovrà essere versato entro il 18 giugno e il saldo entro il 17 dicembre. Nel secondo caso, alle due scadenze, si aggiunge anche quella intermedia del 17 settembre. Per le altre abitazioni, invece, si pagherà al massimo con due rate: 18 giugno e 17 dicembre.

COME SI PAGA. I versamenti si dovranno fare compilando i modelli F24 reperibili nelle banche, negli uffici postali e sul sito Internet dell'Agenzia delle entrate (www.agenziaentrate.it). Oltre a banche e uffici postali, i pagamenti verranno accettati anche telematicamente, attraverso i servizi home banking.

© RIPRODUZIONE RISERVATA