Pescara, ricette false e web: è corsa ai muscoli 

Viaggio del Centro nel mondo vietato di steroidi e anabolizzanti. Fra gli amatori pronti a rischiare la salute pur di apparire in forma

PESCARA. Seicento compresse e più di duecento fiale. L’ultimo sequestro dei carabinieri del Nas, con un culturista di 27 anni finito agli arresti per due giorni e ora all’obbligo di dimora, racconta che il doping gira, e tanto, nelle palestre pescaresi. I nomi dei farmaci con la controindicazione (desiderata) di gonfiare i muscoli sono sempre gli stessi svelati dalle inchieste giudiziarie: c’è il Testovis, a base di testosterone; c’è lo Stargate, un concentrato di ormoni per gli animali; c’è il Deca durabolin, a base di nandrolone, l’ormone che aumenta la forza. Nomi che ricorrono sui verbali dei sequestri.
Chi sono i dopati. Scoprire negli ambienti delle palestre farmaci con questi principi attivi, pericolosi nelle persone sane, non è affatto una sorpresa per il comandante dei Nas, il maggiore Domenico Candelli, e per il primario della Medicina dello sport Evanio Marchesani, uno che ha anche la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria con il potere di eseguire sequestri: lo sanno bene che, soprattutto a Pescara, si fa di tutto per il fisico o per alterare le prestazioni fisiche.

leggi anche: Il medico dello sport: attenti, si rischiano guai al cuore e tumori  Marchesani mette in guardia dall’uso dei farmaci vietati: «A Pescara il fenomeno è rilevante, troppi atleti fai-da-te»

E, adesso, le carte giudiziarie rivelano che i dopati non sono gli atleti di professione ma gli amatori: ecco il podista che vuole abbassare il suo personale sulla maratona; l’appassionato di triathlon che vuole far sapere in giro di aver completato l’Ironman 70.3 di Pescara (nuoto per 1,9 km, 90 di ciclismo e 21 di corsa); il body builder che partecipa alla gara paesana. Sono loro i dopati della porta accanto. Che mettono a rischio la loro salute nell’illusione di fare gli atleti. I precedenti bastano a capire: il 6 aprile scorso, un giovane appassionato di palestra è stato sorpreso con 32 confezioni di farmaci dopanti in casa: cortisone e diuretici per apparire più grosso e più magro; nel 2015, uno studente universitario con la voglia di farsi il fisico è stato sorpreso a falsificare le ricette con Photoshop; sempre nel 2015, 9 persone sono state condannate per un traffico di anabolizzanti con pene fino a 5 anni di reclusione.
Doping a fiumi. A Pescara, terza città d’Italia per numero di palestre, il doping scorre a fiumi: il culturista coinvolto nell’ultima operazione, residente a Notaresco ma frequentatore di palestre proprio a Pescara, ne aveva una quantità enorme tanto da far quasi sorridere i carabinieri davanti all’improbabile giustificazione dell’«uso personale». È stato fermato per un controllo stradale e i carabinieri, insospettiti, gli hanno trovato in macchina alcune confezioni di farmaci vietati. Medicine di provenienza estera, probabilmente comprate su Internet, e farmaci anche italiani acquistati chissà come. Subito dopo la denuncia, però, il culturista è andato in un parcheggio per incontrare un amico acquirente e passargli un sacchetto della spesa pieno di altri anabolizzanti. Un scambio sotto gli occhi dei carabinieri del Nas che l’avevano seguito. I carabinieri hanno arrestato il culturista e denunciato l’amico visto che anche lui, sotto il tappetino dell’auto, nascondeva altri farmaci vietati.
Farmacie controllate. Di fronte a questi numeri, sembra facile entrare in possesso del doping. Un altro esempio: nel 2014, in casa di un personal trainer di Cepagatti, la polizia ha trovato così tanti farmaci (e Viagra) da riempire il tavolo delle conferenze della questura. Ma acquistare il doping in farmacia è quasi impossibile: le ricette per questi medicinali, solitamente, non sono ripetibili. Basta una minima oscillazione nelle statistiche di vendita per avviare un’ispezione nei punti vendita. Per aggirare questo ostacolo, si cerca di usare ricette false ma il rischio di essere scoperti è altissimo: a Montesilvano, ci ha provato uno studente universitario abile a riprodurre la ricetta di un medico ma i Nas l’hanno scoperto e denunciato.
Bombe su Internet. Resta il commercio su Internet. Sui siti è possibile acquistare il trenbolone e lo stanazolo, uno steroide utilizzato solitamente dai veterinari per aumentare la crescita muscolare e l’appetito degli animali, il testosterone, un ormone che favorisce lo sviluppo della massa muscolare, e i derivati del nandrolone. Pochi clic e la spedizione arriva direttamente a casa aggirando i controlli. Dal momento della ricezione del pacco, inizia un commercio abusivo tramite il passaparola nelle palestre: in farmacia il Testovis costa 2,50 euro a fiala e, sul mercato nero, può arrivare anche 10/15 euro. Spacciandone 10 al giorno, alla fine del mese, si può mettere da parte uno stipendio che può arrivare fino a tremila euro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA