Pescara, sequestrati centomila "pomelli" per i telefonini

Si chiamano Pop Socket e la Finanza li ha trovati sprovvisti di certificazioni e indicazioni di provenienza in alcune rivendite di extracomunitari

PESCARA. Si chiamano Pop Socket e sono quei pomelli in plastica e metallo che si applicano sul retro dei cellulari. Sono molto diffusi e i giovani in particolare li utilizzano per consentire una migliore presa del telefono quando devono scattare foto, fare filmati e soprattutto selfie. Ebbene, 100mila Pop Socket sono stati sequestrati dalla guardia di finanza in vari esercizi commerciali gestiti da soggetti extracomunitari perché risultati privi sia delle certificazioni in materia di sicurezza dei materiali, sia delle indicazioni sulla origine e provenienza. Il sequestro effettuato dai militari del comando provinciale delle fiamme gialle ha un valore di circa 150mila euro. Sono scattate sei violazioni amministrative, con sanzioni per oltre 150mila euro, due denunce di altrettanti cittadini extracomunitari per frode nell’esercizio del commercio e in Campania e nel Lazio sono stati individuati i fornitori dei "pomelli". L'operazione è stata portata a termine dalle Fiamme gialle nell’ambito delle attività volte alla salvaguardia della sicurezza e della salute dei consumatori ed è solo l’ultima di una campagna di contrasto posta in essere nel settore della sicurezza dei prodotti, in parallelo con quello del contrasto alla contraffazione di marchi.

I vertici del Comando provinciale della Finanza invitano i cittadini a continuare a segnale eventuali anomalie riscontrate su prodotti posti in vendita, ricordando che il personale dei reparti operativi, restano a disposizione per raccogliere le segnalazioni e fornire ogni utile indicazione.