Pistola e proiettili nel parcheggio del mare

Via Verga, la polizia scopre una busta nascosta con arma, 64 cartucce e tre calzamaglie
MONTESILVANO. Una pistola, 64 proiettili, tre calzamaglie nere. Una busta di plastica con dentro il materiale per fare una rapina è stata trovata, ieri, tra gli oleandri del parcheggio per i bagnanti in via Verga. La domanda che si fa la polizia è questa: ma chi ce l'ha messa?
A scoprire la busta nel parcheggio, a dieci metri dalla spiaggia dei Grandi alberghi, sono stati poliziotti del commissariato di Montesilvano.
Ieri, tra le 8 e le 8,30, gli agenti sono arrivati nel parcheggio, un piazzale in terra davanti al ghetto della comunità africana, dopo una segnalazione ricevuta dai cittadini. Cercando tra la vegetazione, è stata trovata la busta con una pistola giocattolo modificata, 64 munizioni (40 del modello 32 auto, sei di calibro 38 special e nove da 7,65) e tre calzamaglie.
Una pistola modificata, otto millimetri di calibro, con la canna di un'arma: secondo la polizia, non è difficile trasformare un giocattolo dal costo di una settantina di euro in uno strumento in grado di uccidere. Un lavoro che si può fare con trapano, cacciaviti ed esperienza: è il modo più semplice per fabbricarsi in casa una pistola che non ha carta d'identità.
Lo scenario che il ritrovamento della busta evoca contrasta con l'immagine del quartiere, degradato sì ma scandito dalla consuetudine di restare nell'ombra: secondo gli investigatori, la comunità di senegalesi e nigeriani, anche clandestini, smista capi di abbigliamento contraffatti come in un ingrosso e spaccia hascisc ma non fa rapine e non spara per imporre le proprie regole.
Chi ha nascosto pistola, munizioni e calzamaglie in via Verga, fa capire l'ispettore superiore Vincenzo Ponzo che coordina il lavoro dei poliziotti di Montesilvano, ha tentato di sfruttare un posto senza lampioni che di notte è una terra di nessuno. Ma ha commesso l'errore di non sapere: ha ignorato che, in via Verga, i controlli sono diventati continui.
Per la polizia, una rapina è stata sventata. Ma chi ha nascosto la busta in via Verga e quando? All'alba del 7 agosto, nel parcheggio, sono arrivati gli operai dell'Ecoemme, scortati dai carabinieri, per pulire l'area da rifiuti, materassi e avanzi di cibo: dall'immondizia sono stati tirati fuori anche trenta grammi di hascisc ma di armi nessuna traccia. Quattro giorni dopo, l'11 agosto, i poliziotti sono tornati con i vigili urbani per sequestrare cinque auto senza assicurazione e trecento capi contraffatti. Anche in questo caso, dopo un giro nel parcheggio, non sono state trovate armi. Ieri, invece, la scoperta: per la polizia, la busta è stata nascosta tra l'11 e la notte di Ferragosto. In questi giorni, riferisce la polizia, non ci sono notizie di colpi: un dettaglio che porta gli investigatori a sostenere che una rapina è stata evitata.
Accanto alla busta è stato trovato anche un involucro con quasi quattro grammi di semi di hascisc.
A scoprire la busta nel parcheggio, a dieci metri dalla spiaggia dei Grandi alberghi, sono stati poliziotti del commissariato di Montesilvano.
Ieri, tra le 8 e le 8,30, gli agenti sono arrivati nel parcheggio, un piazzale in terra davanti al ghetto della comunità africana, dopo una segnalazione ricevuta dai cittadini. Cercando tra la vegetazione, è stata trovata la busta con una pistola giocattolo modificata, 64 munizioni (40 del modello 32 auto, sei di calibro 38 special e nove da 7,65) e tre calzamaglie.
Una pistola modificata, otto millimetri di calibro, con la canna di un'arma: secondo la polizia, non è difficile trasformare un giocattolo dal costo di una settantina di euro in uno strumento in grado di uccidere. Un lavoro che si può fare con trapano, cacciaviti ed esperienza: è il modo più semplice per fabbricarsi in casa una pistola che non ha carta d'identità.
Lo scenario che il ritrovamento della busta evoca contrasta con l'immagine del quartiere, degradato sì ma scandito dalla consuetudine di restare nell'ombra: secondo gli investigatori, la comunità di senegalesi e nigeriani, anche clandestini, smista capi di abbigliamento contraffatti come in un ingrosso e spaccia hascisc ma non fa rapine e non spara per imporre le proprie regole.
Chi ha nascosto pistola, munizioni e calzamaglie in via Verga, fa capire l'ispettore superiore Vincenzo Ponzo che coordina il lavoro dei poliziotti di Montesilvano, ha tentato di sfruttare un posto senza lampioni che di notte è una terra di nessuno. Ma ha commesso l'errore di non sapere: ha ignorato che, in via Verga, i controlli sono diventati continui.
Per la polizia, una rapina è stata sventata. Ma chi ha nascosto la busta in via Verga e quando? All'alba del 7 agosto, nel parcheggio, sono arrivati gli operai dell'Ecoemme, scortati dai carabinieri, per pulire l'area da rifiuti, materassi e avanzi di cibo: dall'immondizia sono stati tirati fuori anche trenta grammi di hascisc ma di armi nessuna traccia. Quattro giorni dopo, l'11 agosto, i poliziotti sono tornati con i vigili urbani per sequestrare cinque auto senza assicurazione e trecento capi contraffatti. Anche in questo caso, dopo un giro nel parcheggio, non sono state trovate armi. Ieri, invece, la scoperta: per la polizia, la busta è stata nascosta tra l'11 e la notte di Ferragosto. In questi giorni, riferisce la polizia, non ci sono notizie di colpi: un dettaglio che porta gli investigatori a sostenere che una rapina è stata evitata.
Accanto alla busta è stato trovato anche un involucro con quasi quattro grammi di semi di hascisc.
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