Ponte nuovo, i lavori tra un anno e mezzo

Si allungano i tempi dopo l'azzeramento dell'appalto, il Comune sotto accusa

PESCARA. Il ponte nuovo, la prima grande opera che l'amministrazione comunale aveva promesso di realizzare entro la primavera di quest'anno, resta un sogno. Ci vorrà almeno un anno e mezzo, secondo i calcoli del centrosinistra, per vedere la posa della prima pietra. La scelta della giunta Mascia di azzerare l'intero appalto, a seguito della sentenza del Tar che aveva annullato le procedure di esproprio dei terreni di Liberatoscioli sul lungofiume, ha avuto l'effetto di allungare notevolmente i tempi per la costruzione del ponte e di far lievitare i costi del 45 per cento. L'ordinanza del Consiglio di Stato, depositata mercoledì scorso, che ha sospeso gli effetti della sentenza del Tar, non migliorerà la situazione.

ITER DA RIFARE. Si dovrà ripetere l'intero iter tecnico e amministrativo per arrivare ad indire una nuova gara d'appalto per la costruzione del ponte nuovo, l'opera che unirà le due sponde del fiume Pescara all'altezza di via Aterno. «I primi a partire dovranno essere i lavori per salvaguardare gli argini golenali», ha spiegato il consigliere del Pd Enzo Del Vecchio, «saranno finanziati con un fondo di circa 3 milioni di euro assegnato dal ministero dell'Ambiente alla Regione». La seconda fase riguarderà la progettazione. Il progetto preliminare è stato già elaborato dagli uffici tecnici del Comune e dovrebbe essere stato già affidato l'incarico per quello definitivo. Dopodiché, si potrà bandire una nuova gara d'appalto.

LAVORI IN AUTUNNO 2013. «Il Comune non riuscirà a bandire la gara prima dell'autunno», ha osservato il consigliere del Pd, «basti pensare che il Piano triennale delle opere pubbliche non verrà approvato dal consiglio prima di aprile. Una volta varato, ci vorranno due o tre mesi per la consegna della documentazione. Si arriverà, quindi, a dopo l'estate. Poi, ci vorranno altri tre o quattro mesi per fare la gara e ulteriori quattro-cinque per la realizzazione del progetto esecutivo». «Se tutto va bene», ha concluso Del Vecchio, «i lavori per il ponte potranno cominciare non prima dell'autunno dell'anno prossimo». In pratica, un anno e mezzo di ritardo rispetto alle previsioni iniziali. L'amministrazione Mascia aveva, infatti, indicato il mese di novembre dell'anno scorso, per l'aggiudicazione dell'appalto e la primavera di quest'anno, per l'inizio dei lavori.

REAZIONI. Secondo l'assessore all'urbanistica Marcello Antonelli, l'amministrazione comunale non poteva far altro che annullare l'appalto precedente per farne uno nuovo, in quanto il vecchio progetto, bloccato dal Tar, era stato anche osservato dal Genio civile Autorità di bacino. L'opposizione sostiene, invece, che si tratti di un altro pasticcio della giunta. «Quanto avvenuto per il ponte nuovo», ha affermato il capogruppo dell'Idv Adelchi Sulpizio, «cioè l'azzeramento dell'appalto, da una parte e il ricorso al Consiglio di Stato, dall'altro, rappresenta l'emblema dell'incapacità di questa amministrazione di centrodestra, proiettata solo a ricercare i propri equilibri interni in un continuo susseguirsi di assessori e non a pianificare razionalmente le scelte per lo sviluppo della città». «Di questo continuo susseguirsi di errori», ha sottolineato, «ne pagheranno come sempre le conseguenze i cittadini, che continuano a subire gli effetti del traffico e dell'inquinamento».

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