Porto Pescara, la marineria contro il progetto dei professori

L’Associazione armatori replica al docente De Girolamo «Il tuo piano ha troppi difetti e costa moltissimo»
PESCARA. «Il progetto per il nuovo porto ha troppi difetti e costa moltissimo». Non usa mezzi termini l’Associazione degli armatori per contraddire il docente di Ingegneria costiera dell’università dell’Aquila Paolo De Girolamo autore, insieme ad altri due esperti, del Piano regolatore portuale che contiene la proposta di un nuovo scalo marittimo. De Girolamo, in un’intervista pubblicata ieri dal Centro, ha rilanciato il suo progetto definendolo la soluzione migliore al problema dell’insabbiamento del porto.
Ma gli armatori non la pensano affatto così. «Sin dalla presentazione del Piano», ha detto ieri il presidente dell’associazione Lucio Di Giovanni, «io, insieme ad un altro importante armatore del porto Massimuccio Camplone, facemmo presente che la darsena pescherecci era progettata male e il problema era costituito dall’ingresso pericoloso a Maestrale, dal ribollìo delle onde nel piccolo avamposto, dall’angusto spazio all’interno della stessa non adatto a pescherecci lunghi 30 metri e dal pericolo reale dell’interramento, vista l’esperienza già fatta con la diga e la costruzione del braccio di levante, approvato dallo stesso De Girolamo nel 2001, insieme all’Anpa, poi diventata Apat».
«Gli umili pescatori non avranno la laurea», ha osservato Di Giovanni, «ma avevano previsto i danni che hanno poi creato la diga e il braccio di levante e che De Girolamo e gli altri ingegneri dell’Anpa sottovalutarono. Lo spostamento dei trabocchi non è il primo, ma l’ultimo dei problemi. E principalmente per questi motivi che il Piano regolatore portuale è stato bocciato, non da alcuni pescatori, ma da 50 su 50 comandanti dei pescherecci, all’unanimità».
Le critiche degli armatori non hanno risparmiato nemmeno il dragaggio. «Già otto mesi fa», ha fatto presente il presidente dell’associazione, «insieme al Wwf e all’architetto Polacco, esperto di pianificazione portuale, indicammo all’ex commissario Testa la necessità dell’uso della vasca di colmata. Testa che aveva l’incarico sotto la supervisione di De Girolamo, ci disse di no. Adesso entrambi dicono di sì, anzi ne vogliono fare un’altra». Di Giovanni è poi tornato sul progetto del nuovo porto. «Il Piano regolatore non è affatto buono», ha concluso, «è pieno di difetti e costa moltissimo, secondo i nostri tecnici 240 milioni. Sarebbe buona cosa che il Comune, che l’ha proposto, lo ritirasse. Si lascerebbe spazio a nuove proposte: una è stata presentata in Capitaneria dall’Associazione armatori».
Negativo il giudizio anche del consigliere regionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo. «Il tono delle risposte di De Girolamo è a dir poco inquietante», ha commentato, «conferma la mia sensazione che l’emergenza serve a chi vuole imporre a tutti i costi il progetto del nuovo porto. Il Comune ha il dovere di ritirare il prg portuale e di valutare la proposta, assai più economica, dell’Associazione armatori».
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