Poste centrali, spariti 750 mila euro

L’impiegata arrestata avrebbe intascato almeno 140 mila euro

PESCARA. Avrebbe dirottato sui suoi conti almeno 140.000 euro dei clienti. Ma la dipendente delle Poste arrestata lunedì potrebbe aver portato via una cifra quattro volte più grossa: dalla contabilità di euro ne mancano infatti 750.000.
Secondo quanto ricostruito in oltre sei mesi di indagini dagli investigatori della polizia Postale guidati dal dirigente Pasquale Sorgonà, l’impiegata, M.G., 63 anni, originaria di Pescara ma residente a Chieti ha cominciato a sottrarre i buoni postali dai libretti dei clienti probabilmente fin dal 2005.

La donna, che adesso è ai domiciliari, è stata arrestata lunedì mattina con l’accusa di peculato ai danni di Poste Italiane su ordinanza del Gip del tribunale di Pescara Carla De Matteis richiesta dal pm Valentina D’Agostino. Per cercare di nascondere i suoi movimenti la donna ha costruito alibi falsi, usato le password dei colleghi mentre loro non se ne accorgevano, fatto operazioni da computer che non erano i suoi.
Il meccanismo non era semplice: a contabilità chiusa l’impiegata cambiava i buoni postali dei clienti e li versava su libretti gemelli intestati agli stessi clienti, ovviamente ignari di tutto. Con calma, poi, svuotava i libretti trasferendo i soldi su conti bancari o altri libretti postali aperti a nome di amici o familiari.

Per evitare di essere scoperta la donna aveva fatto in modo che non tutte queste operazioni fossero riconducibili a lei. All’avvio dell’indagine, partita da una segnalazione del Fraud management di Poste Italiane, la Polizia postale si è infatti trovata davanti a sette sospettati, su cinquanta dipendenti dell’ufficio. La donna, infatti, per far risultare le operazioni sotto vari nomi spesso arrivava prima del suo turno, portava il pranzo a una collega e mentre l’amica si alzava approfittava del suo computer per fare qualche operazione. Altre volte con una scusa usava i computer delle salette dei consulenti. Nei giorni in cui c’erano stati i movimenti più grossi, poi, la donna aveva finto di essere assente portando dei certificati medici ottenuti ingannando gli stessi medici e facendo confusione con le date.

Grazie anche alle quattro perquisizioni effettuate nell’ufficio postale, in casa della donna e in casa di alcuni suoi familiari, gli agenti sono riusciti a ritrovare circa 112 mila euro e hanno sequestrato due conti correnti bancari, tre libretti postali, nove buoni postali fruttiferi e sei assegni.

Restano ancora da trovare almeno altri 28 mila euro che la donna avrebbe sottratto alle Poste. E resta ancora da capire se i familiari e i conoscenti della donna cui sono intestati alcuni i libretti e i conti su cui i soldi sono passati fossero ignari di tutto o no. Gli agenti della Polizia postale stanno anche continuando a indagare per verificare il sospetto che la donna sia la responsabile dell’intero ammanco. Dall’ufficio postale di euro ne mancano ben 750 mila.