Provincia Pescara, rimborsi benzina senza fatture

Non c'è alcun controllo sui viaggi dei consiglieri, è sufficiente l'autocertificazione

PESCARA. In Provincia, i rimborsi benzina ai consiglieri vengono pagati senza controlli. Basta presentare una semplice autocertificazione, in cui l'interessato dichiara il numero dei viaggi effettuati dal Comune di residenza fino a Pescara e ritorno, per avere diritto al pagamento di quanto calcolato sulla base delle tariffe chilometriche dell'Aci. Non si richiedono fatture o ricevute.

Un meccanismo che si è consolidato nel corso degli anni e che è, molto probabilmente, la causa di spese esorbitanti a carico dell'amministrazione provinciale. Basti pensare che nell'ultimo trimestre del 2011 sono stati liquidati quasi 30mila euro di rimborsi benzina ai consiglieri residenti fuori Pescara, cioè 10mila euro al mese.

Il sistema è il seguente. Gli uffici verificano dai verbali il numero di sedute di commissioni e consiglio cui hanno partecipato ogni mese i singoli consiglieri e in base alle loro presenze vengono determinati i viaggi, in media due al giorno, dal Comune di residenza fino a Pescara e ritorno. Dopodiché, si procede al calcolo del rimborso moltiplicando le distanze chilometriche, risultanti dalla carta polimetrica della Provincia, con le tariffe chilometriche fissate dall'Aci.

Ma non finisce qui, perché i consiglieri possono anche presentare un'autocertificazione per aumentare il numero dei viaggi e, quindi, l'entità del rimborso. E' sufficiente che i politici dichiarino di essersi recati nella sede della Provincia per svolgere non meglio specificate «funzioni proprie, delegate o vicarie» - così è scritto nell'apposito modulo - per ottenere altri rimborsi. Non ci sono limiti alle richieste e così la cifra può crescere.

Ma è tutto regolare, ci tiene a precisare il presidente del consiglio provinciale Giorgio De Luca, che ha percepito il rimborso più alto tra tutti i consiglieri non residenti, nell'ultimo trimestre dell'anno scorso, per i suoi spostamenti da Manoppello a Pescara: 4.479 euro. «I rimborsi chilometrici sono previsti da una legge dello Stato e sono 26 anni che vengono pagati, non sono sprechi», afferma, «io ho percepito più di tutti perché sono il politico più presente nell'ente». In effetti, c'è una norma del regolamento della Provincia, che risale al 22 maggio dell'86 e che fissa i criteri per accedere ai rimborsi.

Ma si registrano, talvolta, anche degli errori da parte degli uffici. Il consigliere del Pd Antonio Castricone, ad esempio, si vedrà decurtare ben 708 euro dalla prossima busta paga, perché i dipendenti del servizio Affari istituzionali hanno indicato delle cifre più alte per i rimborsi benzina, per poi procedere successivamente al conguaglio. Ad ottobre e novembre, Castricone avrebbe dovuto percepire, rispettivamente, 565 e 678 euro, anziché 976 per ciascuno dei due mesi.

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