Punkreas scatenati al Tipografia «Piaciamo a nonni e nipoti»

25 Gennaio 2013

PESCARA. Sono passati 24 anni dalla loro nascita, a San Lorenzo di Parabiago (Milano), ma i Punkreas hanno ancora una carica e un'energia invidiabili. Il pubblico è cresciuto, i componenti della...

PESCARA. Sono passati 24 anni dalla loro nascita, a San Lorenzo di Parabiago (Milano), ma i Punkreas hanno ancora una carica e un'energia invidiabili. Il pubblico è cresciuto, i componenti della band sono rimasti gli stessi e sono pronti ad approdare di nuovo a Pescara, stasera al Club Tipografia alle 22, per portare il loro tour che prende il nome dall'ultimo lavoro: "Noblesse Oblige". In copertina i 5 appaiono nelle vesti di eleganti golfisti, ma l'ironia è dietro l'angolo. «L'album è una roba ironica», racconta Paletta, il bassista di origini abruzzesi, «nelle canzoni abbiamo sempre profetizzato un'Italia a rotoli e ci vedevano come catastrofisti, adesso che è così noi fingiamo un atteggiamento distaccato. Continuiamo come sempre, però, a comportarci correttamente con il nostro pubblico, perché Noblesse Oblige è anche questo».

Che genere di pubblico è il vostro?

«È un pubblico con cui abbiamo sempre avuto un rapporto diretto, cresciuto con noi, ora ci vengono a vedere addirittura con i nipoti... Il modo in cui suoniamo permette a tutti di partecipare, lo spettacolo non è solo per noi, chiunque può intervenire».

E con il pubblico abruzzese che rapporto c'è?

«Bellissimo. Nonostante i costi degli spostamenti al Centro-Sud siano maggiori, c'è un attaccamento particolare che non si trova al Nord. Per me poi è quasi di una questione campanilistica: mia madre è nata a Torino di Sangro e ho un sacco di parenti a Lanciano e Fossacesia, sono un "terrone" a Milano e ne sono contento. Tornando al pubblico, da sempre alla gente piace il rapporto che instauriamo, è ben rodato, ormai sono 24 anni che giriamo l'Italia».

24 anni di album e concerti. Quali sono stati i vostri traguardi?

«Ce ne sono stati davvero tanti. A partire dal fatto che, come ho detto, abbiamo assistito a un triplo cambio generazionale di chi viene a godersi le nostre performance. Siamo felici di essere rimasti sempre gli stessi, però, anche nella formazione: fatta eccezione per il cambio del batterista, nel 2000, siamo ancora noi».

Nel nuovo album con voi ci sono bei nomi della musica.

«Vero. Luca "O Zulù" dei 99 Posse ha collaborato al singolo "Polenta e kebab", inizialmente censurato dai grandi network e poi apparso anche nel video. E c'é stata la partecipazione dei fiati dei Bluebeaters e quella degli Africa Unite. Insomma, un bel gruppo di amici».

Marinica Rivolta

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