Ricci (Wwf): «I nostri plantigradi sono geneticamente più mansueti»

12 Aprile 2023

PESCARA. «Le reazioni di un animale selvatico non sono controllabili, l’uomo deve rispettare certi comportamenti». La convivenza tra l’uomo è l’orso è possibile, a patto di rispettarne la natura: lo...

PESCARA. «Le reazioni di un animale selvatico non sono controllabili, l’uomo deve rispettare certi comportamenti». La convivenza tra l’uomo è l’orso è possibile, a patto di rispettarne la natura: lo spiega Filomena Ricci, presidente del Wwf Abruzzo e delegato Wwf Italia.
Dopo la tragedia in Trentino in cui è morto Andrea Papi, pensa che ci possono essere problemi con l’orso anche in Abruzzo?
Un confronto tra le due situazioni in realtà non si può fare, perché l’orso marsicano è diverso dall’orso bruno del Nord Europa presente in Trentino. Sia dal punto di vista morfologico, sia soprattutto nel comportamento. Secondo una ricerca genomica realizzata dal Parco insieme all’Università di Ferrara, l’orso bruno marsicano dimostra di avere caratteri di minore aggressività, è più mansueto, anche se ovviamente resta un animale selvatico. Le reazioni di un animale selvatico non si possono controllare, è l’uomo a dover rispettare certi comportamenti per non causare situazioni pericolose. La popolazione degli orsi in Trentino era sull’orlo dell’estinzione e sono stati introdotti esemplari di orso bruno nord-europeo, ma in aree di espansione delicate. In Abruzzo gli orsi sono abituati alla convivenza con l’uomo: si verificano, è vero, danni ai frutteti o alle stalle, ma non ci sono aggressioni all’uomo.
Secondo lei l’orso che ha ucciso il runner deve essere abbattuto?
In Trentino è in vigore il Piano Pacobace (Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro-orientali), che prevede una azione per ogni cosa che succede. Comunque, per me dimezzare la popolazione degli orsi, come ho sentito dire, è assurdo.
In Abruzzo, gli orsi marsicani rischiano l’estinzione, mentre in Trentino proliferano e si valuta di abbatterli. Come mai questa differenza?
In Trentino il progetto di reintroduzione Life Ursus ha ripopolato la regione con orsi provenienti da altre zone. In Abruzzo ci sono solo sessanta esemplari e non si riesce a farlo uscire dalle aree dove storicamente è presente.
È possibile la convivenza tra uomo e fauna selvatica, in particolare con l’orso?
Le persone devono sapere cosa fare, perché tanti comportamenti sono sbagliati. C’è chi lascia i rifiuti incustoditi, ci sono stalle che non sono protette, tutte cose che avvicinano l’animale alla popolazione. Ci sono strumenti di prevenzione per risolvere il problema delle incursioni, come i recinti elettrificati, anche se il rischio zero non esiste. Però, mettendo in sicurezza i luoghi, si abbassa il livello di conflitto. Poi, sarebbe importante fare un lavoro serio sull’educazione e sui comportamenti da tenere. (s.d.n.)