Il presidio dei lavoratori davanti alla Riello di Cepagatti

CEPAGATTI

Riello in Polonia, l'Abruzzo perde il lavoro: striscioni e annunci funebri

Mercoledì la riunione della Regione con azienda e sindacati. E continua il presidio degli operai fuori dai cancelli

CEPAGATTI. E' fissata per mercoledì prossimo, alle 12,30, la riunione convocata dalla Regione con le parti coinvolte nella vertenza Riello, l’azienda del gruppo multinazionale Carrier che dal 1° settembre ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Villanova di Cepagatti, lasciando a casa 71 dipendenti e proponendo ad altri 19 il trasferimento negli stabilimenti di Legnago e Volpago del Montello. Alla riunione parteciperanno anche i sindacati regionali, le Rsu dello stabilimento, i vertici di Riello e il sindaco di Cepagatti.
 È una svolta importante, propedeutica per la costituzione di un tavolo nazionale avanzata dall’assessore Pietro Quaresimale ai ministri Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) e Andrea Orlando (Lavoro).

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Ma prima di tutto c’è da confrontarsi con i sindacati, che si presenteranno al tavolo di mercoledì (e a quello del giorno dopo, con i vertici dell’azienda) con le idee chiare: «Non intendiamo trattare», tuona Alessandra Tersigni segretario generale della Fiom Cgil di Pescara, «chiederemo all’azienda di ritirare la procedura di licenziamento».
 Il 1° settembre i 90 lavoratori della Riello sono stati convocati dall’azienda per la scioccante comunicazione: lo stabilimento di Villanova di Cepagatti chiude, i reparti di assemblaggio verranno trasferiti in Polonia, quello di innovazione al nord Italia. Prima di loro era toccato ai 49 precari, mandati a casa a fine luglio.

Un fulmine a ciel sereno che ha spinto i lavoratori a presidio dello stabilimento da quattro giorni. Hanno l’amaro in bocca e la disperazione negli occhi, e ieri erano una cinquantina fuori dai cancelli. Striscioni, bandiere e annunci funebri. (d.b.)
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