Rifiuti e strade, il “sì” taglia i costi «Avremo meno tasse o più servizi»

Il professor Angiolelli: «La Nuova Pescara consente un risparmio a vantaggio di tutti i cittadini» Il suo studio per il comitato promotore mette nero su bianco le prospettive dell’unione dei tre Comuni

PESCARA. Rifiuti, manutenzione strade, controlli e altri servizi essenziali. I sostenitori del referendum sulla Nuova Pescara, che prevede l'unione di tre Comuni (Montesilvano, Spoltore e la stessa Pescara), sono convinti che una nuova realtà amministrativa a capo della macro-area metropolitana permetta di ridurre sensibilmente i costi di gestione. E questo, in tempi di spending review è già qualcosa.

Sì, ma cosa fare dei soldi risparmiati? «Le alternative sono due», valuta il professor Daniele Angiolelli che insegna programmazione e controllo delle Amministrazioni pubbliche all’università D’Annunzio. Il docente, che a partire dal 2010 ha redatto lo studio preliminare sulla fusione dei tre Comuni, giudica possibile da parte della nuova amministrazione ridurre le tasse oppure portare in bilancio nuovi investimenti e quindi, aumentare i servizi. «Le scelte sul da farsi», spiega, «sono demandate alla politica. Sarà il nuovo governo designato a definire come utilizzare i proventi di una gestione più oculata. Bisogna considerare che i bilanci delle pubbliche amministrazioni sono destinati al pareggio e, quindi, tutto quello che è un surplus, può essere utilizzato a beneficio dei cittadini». I primi costi su cui si può incidere sono quelli relativi ai servizi essenziali, a partire dallo smaltimento dei rifiuti che a Pescara, Montesilvano e Spoltore è portato avanti da tre enti diversi: rispettivamente Attiva, Tradeco e società Ecologica. Per Pescara i costi di gestione sono relativamente alti. Già nel 2008 – anno a cui fa riferimento lo studio preliminare – lambivano i 17 milioni di euro. Cifre che, logicamente, si abbassano nelle altre due città. Ma quanto si potrebbe risparmiare se il gestore diventasse unico, con un solo consiglio di amministrazione e con un unico organismo dirigenziale?

La cifra è consistente anche se il passaggio è tutt’altro che immediato, visto che i contratti in essere devono essere portati alla scadenza prima del rinnovo. In prospettiva, il vantaggio è consistente. Altro dato importante è quello relativo alla manutenzione dell’asse stradale con quasi 900 chilometri di strade da gestire. Un ragionamento congiunto con gli enti preposti (come l’Anas) faciliterebbe la realizzazione di interventi sull’asse viario, favorendo anche in questo caso un risparmio significativo. Risparmio che va ad aggiungersi al tesoretto di proventi derivanti dal taglio delle poltrone politiche e dei dirigenti: circa 150 milioni.

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