Riscaldamenti in funzione massimo 10 ore al giorno a Pescara

Scatta la limitazione dell’orario di accensione, ridotta di un grado la temperatura. Ma le micropolveri nell’aria sono già tornate al di sotto del livello di sicurezza

PESCARA. Le case dei pescaresi devono essere meno calde. Giovedì scorso 31 dicembre, a poche ore dai festeggiamenti per l’arrivo dell’anno nuovo, il sindaco Marco Alessandrini ha firmato un’ordinanza, già in vigore, che impone una limitazione fino a un massimo di dieci ore giornaliere degli orari di accensione degli impianti di riscaldamento e una riduzione di un grado della temperatura massima impostata. Il provvedimento è stato emanato per tentare di combattere i livelli delle micropolveri che nelle settimane scorse hanno raggiunto numeri molto elevati.

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Ma gli ultimi dati delle famigerate polveri, in gergo tecnico Pm10, sono incoraggianti. Sono bastati un po’ di vento e una breve pioggerellina per abbassare il Pm10. Lunedì, martedì e mercoledì scorsi, le centraline dell’Arta hanno fatto registrare emissioni al di sotto dei limiti di legge in tutte le zone controllate. Ma le altre misure antismog, già preannunciate come le targhe alterne, verranno adottate lo stesso. Torniamo ai riscaldamenti.

Impianti accesi 2 ore in meno. Finora, gli impianti di riscaldamento potevano rimanere accesi, dal primo novembre al 15 aprile, per un massimo di dodici ore giornaliere. L’ordinanza firmata giovedì scorso dal sindaco, riduce di due ore la durata giornaliera di attivazione degli impianti termici e quindi questi adesso possono rimanere accesi per non più di dieci ore al giorno.

Temperature più basse. Un’altra misura stabilita dall’ordinanza è quella della riduzione della temperatura di un grado centigrado. In pratica, la temperatura massima impostata negli impianti di riscaldamento deve scendere da un massimo di 20 a 19 gradi. Mentre per gli edifici rientranti nella categoria 8 (edifici adibiti ad attività industriali e artigianali) la temperatura non deve superare il limite massimo di 17 gradi centigradi.

Gli esclusi. Ovviamente, sono previste delle eccezioni. Sono esclusi da queste misure limitative gli impianti installati negli ospedali, case di cura, cliniche, edifici adibiti a ricovero o cura di minori o anziani, nonché le strutture protette per l’assistenza e il recupero dei tossicodipendenti e di altre persone affidate ai servizi sociali, le scuole di ogni ordine e grado.

Le sanzioni per i trasgressori. Chi non dovesse rispettare queste misure contenute nell’ordinanza, rischierà multe salate da 25 fino ad un massimo di 500 euro. Ma come si fa a controllare se i cittadini abbiano rispettato o meno il provvedimento del sindaco?

Limitazioni per i cantieri. L’ordinanza non finisce qui. Stabilisce anche delle limitazioni per i cantieri edili, considerati in qualche modo corresponsabili dell’aumento delle polveri nell’aria. Per questo si devono adottare le seguenti misure: bagnatura delle piste di cantiere; pulizia degli pneumatici dei mezzi in uscita dai cantieri; copertura dei carichi trasportati nel caso di materiali polverosi; moderazione della velocità nelle aree di cantiere; gestione appropriata dei cumuli di materiali; divieto di accensione dei fuochi all’interno delle aree di cantiere.

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