Rotte le paratie anti esondazione «In città c’è rischio allagamenti»

29 Settembre 2024

Denuncia della lista civica di Pettinari: «Gravi carenze nel Piano di protezione civile comunale» Sotto accusa, le porte a tenuta stagna sul lungofiume. L’assessore Pignoli: ora parte la manutenzione

PESCARA. Il sistema di paratie che, in caso di esondazione del fiume Pescara, dovrebbe contenere gli allagamenti «non è funzionante». A denunciarlo sono i tre consiglieri comunali civici Domenico Pettinari, capogruppo, Massimiliano Di Pillo e Caterina Artese che parlano di «criticità» nel Piano di Protezione civile del Comune: «Il funzionamento delle 6 porte vinciane, posizionate in altrettanti varchi, è praticamente impossibilitato da deficienze sostanziali e da un’inesistente manutenzione che, negli anni, ne ha minato pesantemente il reale utilizzo», spiegano i consiglieri. Ma, secondo l’assessore alla Protezione civile Massimiliano Pignoli, si tratta di «questioni che il Comune ha già affrontato». Ma, tra le righe della risposta di Pignoli, si capisce che il Comune è in ritardo nella lotta all’emergenza maltempo: «Stiamo provvedendo ad affidare la manutenzione delle porte vinciane a una ditta specializzata». Quindi, per adesso, il sistema non si può usare.
Secondo il gruppo Pettinari Sindaco, il Piano di protezione civile pescarese presenta «innumerevoli pecche» ed «errori davvero grossolani e da dilettanti»: «A 4 anni dall’approvazione quel Piano va rivisto e corretto», dice il consigliere Di Pillo che spiega i dettagli: «Alla grave carenza delle paratie, si somma un’altrettanto grave mancanza come quella della cartellonista che dovrebbe indicare e individuare i luoghi dove convogliare i cittadini in un’eventuale emergenza. Nelle 38 “aree di attesa” come nelle 7 “aree di accoglienza della popolazione” non esiste alcuna segnaletica, e addirittura nelle stesse aree vengono menzionate via Castellammare Adriatica (strada parco), dove dovrebbe passare il filobus, e il campo Rampigna, da anni area archeologica».
Il consigliere civico rilancia sul rischio idraulico: «Fosso Vallelunga, a tutt’oggi, è ancora ricolmo di tronchi e rami dei pini caduti durante l’incendio di pochi anni fa che nessuno ha avuto la premura di eliminare, per evitarne l’ostruzione». Di Pillo protesta: «Nello stesso documento si descrive un minuzioso e dettagliato ruolo che l’amministrazione comunale e la figura del sindaco hanno nell’informazione e nella formazione dei cittadini, cosa mai avvenuta finora se non per la presenza di piccoli stand durante alcune manifestazioni pubbliche». Di Pillo parla di un progetto che non c’è: «Si parla di un fantomatico progetto “Infoprot pescara2000” dedicato allo sviluppo di sistemi informatici finalizzati alla comunicazione per eventuali eventi calamitosi previsti o in atto sul territorio del Comune di Pescara. Sul sito del Comune non esiste nulla che abbia tale dicitura». E Di Pillo conclude: «Le responsabilità politiche vanno ascritte all’attuale amministrazione che, negli ultimi 4 anni, non ha avuto la volontà di leggersi le 45 pagine della relazione generale».
Pignoli replica: «I consiglieri avrebbero fatto bene ad informarsi con gli uffici. Con il Settore Lavori pubblici, stiamo provvedendo ad affidare la manutenzione delle porte vinciane ad una ditta specializzata così come per la pulizia di Fosso Vallelunga. Parliamo di competenze del settore Lavori pubblici e non della Protezione civile ma non per questo voglio esimermi. Per la segnaletica del campo Rampigna, è sistemata al centro della rotatoria dove c’è un’area di attesa o prima accoglienza e quindi la localizzazione è di fronte all’ex campo Rampigna, in via Caduta del Forte. Come Protezione civile, già dallo scorso anno», dice Pignoli, «stiamo facendo incontri formativi con gli studenti e i cittadini per spiegare come comportarsi in caso di calamità naturali, ma tutto questo non è evidentemente noto alla minoranza che non fa altro che puntare il dito accusatore, spesso parlando a vanvera».