Rubinetti a secco in undici comuni A rischio le colture

Area vestina, acqua sospesa di notte fino al 22 luglio Il consorzio di bonifica agli agricoltori: evitate sprechi

PENNE. Con l’ultima perturbazione di caldo africano denominata Minosse è ancora emergenza idrica in molti comuni del Pescarese. Particolarmente colpita in questi ultimi giorni è l’area vestina dove le alte temperature e l’assenza prolungata di precipitazioni, oltre a prosciugare drasticamente le sorgenti che riforniscono i serbatoi di acqua potabile, stanno compromettendo seriamente le coltivazioni di tutta la vallata.

Da ieri e fino al 22 luglio l’Aca, l’azienda consortile acquedottistica, ha diffuso un comunicato in cui sono segnalati tutti i paesi interessati dalle chiusure programmate, necessarie a razionalizzare le risorse idriche a disposizione.

Sono sette i comuni vestini serviti dall’acquedotto del Tavo nei quali è stata disposta la sospensione dell’erogazione dell’acqua tutti i giorni dalle 22 alle 6 del mattino, insieme a quattro centri vicini serviti da altre linee.

Nello specifico, le interruzioni notturne del servizio riguardano il serbatoio centrale di Civitella Casanova, quello della Cialandra e della zona rurale nella frazione di Vestea, l’intero territorio di Collecorvino, mentre a Loreto Aprutino i serbatoi di Colle Cavaliere, Pallante, Passo Cordone, Santa Maria in Piano e Fiorano, il serbatoio del comune di Montebello di Bertona, quello principale che rifornisce il centro urbano di Penne, il serbatoio di Santa Maria alta a Villa Celiera e quelli di Picciano.

Di notte, a secco, anche i rubinetti di Pianella, Nocciano, Catignano e Civitaquana. L’Aca in questi giorni sta provvedendo anche a individuare possibili sprechi dovuti alla rottura delle tubature che in molti punti della conduttura, in particolare quella che serve le località montane, è estremamente compromessa dall’usura del tempo. Molti cittadini, a Civitella Casanova, hanno segnalato proprio in queste ultime settimane numerose perdite sul territorio, da ieri però tutte prontamente riparate.

Altra problematica dovuta alla forte siccità è la riduzione delle erogazioni di acqua per le irrigazioni agricole da parte del Consorzio di Bonifica. Per circa una settimana, i campi a sud della diga di Penne, a causa della rottura della linea adduttrice principale, che rifornisce l’intera vallata del Tavo, sono rimasti senza un goccio d’acqua. Le operazioni di riparazione sono state completate ieri, e dunque la fornitura ripartirà già da oggi, ma il rischio di una grave emergenza è reale. La scarsità di precipitazioni ha ridotto pesantemente le riserve idriche dell’invaso pennese che, se dovesse perdurare questa situazione di caldo torrido, basteranno al massimo fino alla metà di agosto, termine dopo il quale non si potrà più garantire l’acqua per l’irrigazione. Se le piogge non riforniranno la diga, sono a rischio molte colture della zona, in particolare gli ortaggi di settembre e i secondi raccolti, con un grave danno economico per gli agricoltori. Si salvano invece i primi raccolti di mais e foraggi seminati in primavera.

«Invitiamo i coltivatori», dice Palmiro Carota, vice presidente del Consorzio di Bonifica pescarese, «a utilizzare l’acqua in maniera oculata e ad attenersi alle indicazioni che abbiamo diramato, evitando sprechi e l’approvvigionamento indiscriminato dei laghetti collinari.

Claudia Ficcaglia

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