Rudere sulla riviera nord Il Comune riapre lo scontro

L’ente ricorre al Consiglio di Stato contro la sentenza che ha bloccato la demolizione. Il proprietario: «Mi rivolgerò alla Corte di giustizia europea»

PESCARA. Si riaccende lo scontro per la demolizione dello scheletro del palazzo che si trova sulla riviera nord. La giunta ha approvato una delibera con cui si dà mandato all’ufficio legale dell’ente di proporre appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del 13 ottobre scorso. Sentenza con cui il Tar ha annullato l’ordinanza di demolizione dell’edificio. Si tratta di una nuova dichiarazione di guerra contro il proprietario dell’immobile Enzo Tintorelli, che ha già avvertito di essere pronto all’ennesima battaglia legale. «Non mi sorprende la cosa», ha commentato l’imprenditore, «non è la prima volta che il Comune prende posizione contro di me. Ciò che mi meraviglia, invece, è come mai l’ente in passato non si sia costituito in giudizio per difendere i permessi edilizi già rilasciati alla mia società».

«Il Comune», ha osservato Tintorelli, «continua ad accanirsi contro di me, nonostante sia stato lo stesso ente a rilasciare le concessioni a me e ad altri proprietari della zona». Per questo, l’imprenditore ha detto di sentirsi vessato. «Non capisco perché», ha affermato, «gli altri proprietari sono riusciti a costruire, mentre io sono stato bloccato. Sono pronto a ricorrere alla Corte di giustizia europea di Strasburgo per difendere i miei diritti». Insomma, lo scontro tra ente e proprietario sembra destinato ad andare avanti ancora a lungo. La sentenza dell’ottobre dell’anno scorso aveva segnato un punto importante a favore di Tintorelli e della sua società, l’Immobiliare Michelangelo. Il Tar, oltre ad aver annullato l’ordinanza con la quale il dirigente del settore Attività produttive-sportello unico integrato del Comune aveva intimato alla società ricorrente di provvedere alla demolizione dello scheletro e al ripristino dello stato dei luoghi, aveva riaperto la speranza del proprietario di ottenere una nuova concessione edilizia. In sostanza, i giudici avevano posto l’accento sul fatto che il proprietario ha presentato una nuova proposta edilizia per ottenere una nuova concessione. «Tale proposta», avevano scritto i giudici, «che supera e sostituisce le precedenti richieste, non ha trovato ancora una risposta conclusiva del Comune e la stessa ditta è in attesa di depositare gli elaborati progettuali dell’intervento». Elaborati progettuali che la società avrebbe poi presentato, ottenendo dagli uffici del Comune un nuovo diniego. «Io vorrei riprendere a costruire, ma il Comune me lo impedisce», ha rivelato Tintorelli.

Ora, l’amministrazione comunale ha deciso di impugnare quella sentenza con la speranza di poter ottenere l’annullamento del provvedimento o una modifica della decisione, previa adozione di una misura cautelare.

La rappresentanza dell’ente è stata affidata ad un legale esterno, l’avvocato Alfonso Vasile del Foro di Pescara.

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