Sama Italcementi pagherà la bonifica dei siti minerari
Abbateggio, il Comune arriva fino al Consiglio di Stato per ottenere la messa in sicurezza di grotte e impianti con la mediazione del ministero dello Sviluppo
ABBATEGGIO. Un passo decisivo è stato compiuto per la soluzione della controversia fra Comune di Abbateggio, Sama Italcementi e il ministero dello Sviluppo economico, per la messa in sicurezza dei siti minerari dismessi.
Il contenzioso è nato quando la Regione Abruzzo ha concesso alla Sama la riduzione dei territori di concessione mineraria dislocati lungo la fascia pedemontana della Majella a soli mille ettari nei quali ci sono compresi anche i siti di Abbateggio. Quei siti non più praticati furono abbandonati e divenuti oggi impianti pericolossimi. L’amministrazione comunale di Abbateggio è arrivata fino al Consiglio di Stato per ottenere la messa in sicurezza di questi impianti, attraverso la mediazione del ministero.
L'evento di questi giorni riguarda un sopralluogo effettuato sui siti per valutare l'entità dei danni e delle opere da realizzare, a spese della Sama, per mettere in sicurezza i siti minerari. Qui si estraeva roccia bituminosa. Al sopralluogo hanno partecipato Gianluigi Sanetti, dell' ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse (Unmig) del ministero, l'ingegner Nicola Cerasa, il geologo e guida speleologica, Daniele Berardi, con Emilia Scarpone, Elvira D'Angelo, l'avvocato Matteo Di Tonno per il Comune di Abbateggio; per la società Sama Italcementi, Paolo Ravasio, Giuseppe Gattuso e l'avvocato Andrea Maggioni. Ora la palla passa al ministero che dovrà elaborare un piano per procedere ai lavori di messa in sicurezza e ripristino dei danni ambientatli da parte della Sama Italcementi, condiviso dal Comune di Abbateggio. Le strutture sulle quali intervenire consistono in gallerie ferroviarie di servizio, di ponti carrabili in ferro di collegamento di una vallata all’altra, resti delle teleferiche che collegavano i giacimenti con lo stabilimento di produzione di Scafa e i vecchi depositi dei detonatori, nonché le numerose gallerie di estrazione sotterranea.
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