«Scelta meritoria, ma servono incentivi»

PESCARA. «Le nuove regole del Comune sono indubbiamente meritorie, ma credo che sia necessario utilizzare degli incentivi e delle norme transitorie per assicurare l’avvio dell’effettivo cambiamento»....

PESCARA. «Le nuove regole del Comune sono indubbiamente meritorie, ma credo che sia necessario utilizzare degli incentivi e delle norme transitorie per assicurare l’avvio dell’effettivo cambiamento». L’ex presidente dell’Ordine degli architetti di Pescara Massimo Palladini può essere annoverato tra i professionisti favorevoli alle nuove regole del Comune per l’arredo urbano.

«L’intenzione di fissare dei divieti per condizionatori d’aria e antenne è lodevole», dice, «c’è del resto la tendenza ad occupare in maniera anarchica le facciate degli edifici che va fermata». «In proposito, il palazzo del catasto di Pescara è un pessimo esempio», fa notare, «perché all’esterno, a fianco di ogni finestra, ci sono condizionatori d’aria».

«Tuttavia», prosegue l’architetto, «bisognerebbe incorporare nella progettazione queste norme sull’installazione degli impianti tecnologici».

Secondo Palladini, il problema dei condizionatori d’aria e delle antenne sulle facciate degli edifici dovrebbe essere affrontato anche per l’esistente. «Le paraboliche si dovrebbero eliminare in maniera progressiva dalle facciate», spiega l’architetto, «tramite i lavori di ristrutturazione condominiali».

Da qui la sua proposta. «Ci vorrebbero degli incentivi, come ad esempio una riduzione dell’Imu, per tutti quei proprietari che avviano le ristrutturazioni e tolgono le antenne dai balconi per realizzare impianti centralizzati».

Il nuovo regolamento del Comune, però, non dice nulla in proposito di incentivi o agevolazioni fiscali. Si limita a vietare, per ciò che riguarda le antenne, le installazioni singole sui balconi e su altre parti visibili degli edifici. E poi aggiunge: «Nel caso di nuove costruzioni o di ristrutturazioni e/o recupero di edifici con più di un’unità, è obbligatoria la posa in opera di un’unica antenna centralizzata per ogni tipo di ricezione, sempre posizionata sulla copertura degli edifici».

«Per consentire l’applicazione di queste norme», osserva Palladini, «è necessario utilizzare il bastone e la carota. Non si può costringere il singolo proprietario a non installare l’antenna sul proprio balcone, quando magari non esiste l’antenna centralizzata nel proprio edificio. In sostanza, non si può impedire ai cittadini di vedere la televisione. Per questo sono indispensabili il bastone e la carota intesi come sanzioni e incentivi per tutti i condomini che decidano di installare impianti centralizzati». Altrimenti, a detta dell’architetto, le nuove regole del Comune rischiano di essere inapplicabili.

«Occorre, quindi, una strategia», sottolinea Palladini, «che punti ad incentivare l’applicazione delle nuove norme. Per quanto riguarda il patrimonio edilizio esistente, solo con le ristrutturazioni si può pensare di risolvere i problemi dell’estetica». (a.ben.)

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