Guerriglia in consiglio comunale. Pettinari a Santilli: «Abusi continui, basta prepotenze: mi faccia cacciare dalla polizia locale» //VIDEO

Il capogruppo del Movimento Pettinari per l’Abruzzo aveva presentato emendamenti per bloccare la vendita delle reti gas ma sono stati dichiarati nulli in base al regolamento vigente. Da qui l’accusa al presidente Gianni Santilli: «Utilizza prepotenze istituzionali»
PESCARA. Domenico Pettinari, capogruppo del movimento Pettinari per l’Abruzzo, ha messo in atto una protesta che ha portato al blocco dei lavori. Il capogruppo ha accusato il Presidente del consiglio comunale Gianni Santilli di esercitare una prepotenza istituzionale verso lui e il suo gruppo.
Queste le parole di Pettinari: «Quello che è accaduto ieri sera in Consiglio comunale ha dell’incredibile. Ci sono alcuni video che verranno pubblicati e che ritraggono scene indegne per una amministrazione pubblica. Stavamo discutendo la delibera di variazione al DUP alla quale ho presentato dieci emendamenti di merito finalizzati ad interrompere la vendita delle reti del gas . Questo rappresenta un impegno che può essere inserito nel DUP che rappresenta il documento unico di programmazione di tutte le attività dell’Ente. Per tutta risposta, il Presidente del Consiglio, dichiarava nulli tutti i miei emendamenti e li cassava con una forzatura evidente del regolamento. Davanti a questa ennesima prepotenza istituzionale e all’uso smodato della cosiddetta tagliola, considerato che da mesi il mio gruppo viene fatto oggetto di queste azioni spregevoli e antidemocratiche che limitano le nostre prerogative, mi sono alzato in piedi e ho messo in atto una forma di protesta eclatante che ha portato al blocco del consiglio comunale. Si è verificato uno scontro tra me e il presidente del consiglio che a tratti ha assunto le sembianze di una “guerriglia” consiliare che mi ha visto anche ricevere parole di allontanamento dall’aula. Alla luce di quanto accaduto, comunico pubblicamente che il mio gruppo non sarà più disposto ad accettare queste prepotenze politiche che minano gravemente i nostri diritti di consiglieri limitando di fatto le nostre attività tutelate giuridicamente e, pertanto, nei prossimi consigli ordinari, se si ripeterà questo comportamento, metteremo in atto forme di protesta legittime a tutela dei nostri diritti che sfoceranno sicuramente con l’uso della forza nei nostri confronti. Noi non vogliamo che si arrivi a ciò ma il comportamento dell’amministrazione sta ponendo le basi perchè in consiglio possa verificarsi il peggio. Non possiamo piegare la nostra legittima attività ad una volontà politica distorta di questo centro destra che a tutti i costi vorrebbe chiudere le bocche del dissenso . Noi non lo permetteremo».
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