Si confondono tra i "clienti" per entrare nella casa dello spaccio

11 Gennaio 2024

In coda davanti a un'abitazione di Rancitelli ci sono anche i poliziotti. Arrestata 28enne già nota alle forze dell'ordine, noto avvocato tra i compratori 

PESCARA. In fila per comprare la droga davanti al cancello di casa della spacciatrice. Così li hanno trovati i poliziotti appostati a Rancitelli che, a un certo punto, si sono messi in coda anche loro, confondendosi tra i "clienti".  

E' successo a Rancitelli, nel corso dei servizi di contrasto alla spaccio di stupefacenti disposti dal questore Liguori che ha portato all'arresto di una 28enne pescarese già nota alle forze dell'ordine.

I poliziotti, che monitoravano una delle abitazioni del quartiere in cui era stato notato un anomalo viavai di automobili, si sono presto resi conto che dei potenziali “clienti” parcheggiavano e si mettevano in fila di fronte al cancello dell’abitazione; a quel punto dovevano citofonare e, dopo essere stati scrutati dall’occhio elettronico dell’impianto di videosorveglianza, uno alla volta venivano fatti entrare per il tempo necessario alla “transazione”.

Quindi gli investigatori dell’Antidroga hanno pensato di aggiungersi anche loro alla coda di persone e, approfittando dell’ingresso di un uomo all’interno dell’abitazione, poi identificato in un noto avvocato di Pescara, si sono introdotti nell’immobile dove hanno trovato una vera e propria postazione di spaccio gestita dall’arrestata. La ragazza, riferiscono, è stata trovata intenta nella preparazione e cessione delle dosi di narcotico.

Sono stati trovati e sequestrati complessivamente circa 83 grammi di cocaina, materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione e la somma in contanti di 825 euro che l’arrestata aveva addosso e di cui non poteva giustificare la provenienza, non avendo mai dichiarato redditi e risultando disoccupata, quindi verosimilmente provento dell’attività di spaccio in corso. La 28enne è stata arrestata in flagranza per spaccio di stupefacenti e portata in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.