Si vota per l’area di risulta Masci: chi dice no adesso sarà escluso dalle elezioni

9 Giugno 2023

Alle 20 via alla seduta sulla ratifica del progetto della sede della Regione in centro Ultimatum del sindaco ai consiglieri: chi non è d’accordo va fuori dalla maggioranza

PESCARA. Comincia alle ore 20 di questa sera la maratona in consiglio comunale sulla sede unica della Regione Abruzzo nell’area di risulta. Ma, al centro della seduta, non c’è soltanto il progetto da 48 milioni di euro che dovrebbe cambiare il volto del centro di Pescara con il palazzo della Regione alto 50 metri, un parco e silos per i parcheggi: in ballo c’è il futuro del centrodestra quando manca un anno alle elezioni comunali e regionali. Secondo il sindaco Carlo Masci (Forza Italia), il voto equivale anche a un dentro o fuori dalla maggioranza: chi vota sì sta con il centrodestra; chi vota no o non si presenta alla seduta senza una giustificazione che tenga è fuori dalla maggioranza e rischia l’esclusione dalle liste. È questo il messaggio che il sindaco ha mandato ai consiglieri, soprattutto a quelli che martedì scorso sono stati assenti.
CONSIGLIO DESERTO A causa di quelle assenze in Forza Italia, stesso partito di Masci, Fratelli d’Italia, Lega e anche Udc e Pescara Futura, il consiglio sul progetto per l’area di risulta è saltato. Martedì gli assenti sono stati: 5 consiglieri di Forza Italia su 6, il capogruppo Roberto Renzetti e poi Claudio Croce, Manuela Peschi, Ivo Petrelli, Fabrizio Rapposelli (presente in aula soltanto Alessio Di Pasquale); assenti tutti i consiglieri di FdI, Cristian Orta, Mauro Renzetti e Zaira Zamparelli; della Lega mancavano Salvatore Di Pino e Maria Luigia Montopolino; non presenti anche Massimiliano Pignoli dell’Udc e Sabatino Andreelli (Pescara futura). Questo il commento di Masci di fronte ai banchi vuoti: «Certi comportamenti non sono moralmente accettabili». Assenze calcolate oppure una coincidenza di impegni di lavoro? Di sicuro, non è la prima volta che Forza Italia e FdI vanno allo scontro con Masci: di recente è successo anche con il Piano di risanamento acustico per la zona del centro approvato dopo quasi un mese di trattative.
VOTO POLITICO È un voto politico quello in programma stasera. E il sindaco ha richiamato tutti all’ordine con una strigliata fino a minacciare di azzerare la giunta, mandare a casa tutti gli assessori e poi dimettersi in prima persona: Masci ha ordinato a tutti di essere presenti in consiglio; non sono ammesse assenze anche tra gli assessori che non sono chiamati a votare il provvedimento ma devono sedersi ai banchi della giunta per dimostrare che, nella squadra del sindaco, non ci sono crepe a un anno dal ritorno alle urne. Per il sindaco è un po’ come porre la fiducia sulla ratifica dell’accordo di programma già firmato tra Comune e Regione: Masci ha fatto capire che chi non vota stasera verrà considerato fuori dalla maggioranza e potrebbe ritrovarsi anche escluso dalle liste per le elezioni del 2024. «Chiunque si assumerà la responsabilità delle proprie azioni», ha detto il sindaco ieri al Centro.
MARATONA NELLA NOTTE Di certo non si prevede un consiglio lampo: da discutere ci sono 71 emendamenti presentati dall’opposizione, Pd e M5S. Il presidente del consiglio Marcello Antonelli (Lega) deve aprire la discussione e mettere ai voti le proposte della minoranza: è possibile che si vada avanti a oltranza fino a notte fonda. E se non si finisse, il consiglio proseguirebbe anche domani, sempre alle 20, rovinando la serata ai politici appassionati di calcio visto che a quell’ora è in programma la finale di Champions League tra Inter e Manchester City. Ma c’è un termine: entro la mezzanotte di sabato l’amministrazione Masci deve per forza approvare la delibera altrimenti l’accordo di programma firmato dal sindaco e dal governatore Marco Marsilio scade e bisognerebbe ripartire da zero servendo all’opposizione una figuraccia.