Da oggi D’Attanasio ha una nuova casa: «Così starò meglio»

Il velista scarcerato dopo 5 anni è stato inserito nel progetto sociale del Comune. L’avvocato Antinucci: «Da Pescara un esempio virtuoso»
PESCARA. Un appello andato a buon fine quello lanciato, per mezzo stampa, dal velista pescarese Carlo D’Attanasio, 56 anni, affetto da un cancro in stato avanzato e arrestato nel 2020 in Nuova Papua Guinea per poi essere liberato dopo cinque anni. Oggi gli verranno consegnate le chiavi del suo nuovo alloggio, grazie al progetto di “housing temporaneo” che i Servizi sociali del Comune di Pescara hanno avviato in sinergia con On The Road (Cooperativa sociale).
«Sono felice di questa soluzione», dice D’Attanasio. «Grazie! Di sicuro starò meglio, anche se dovrò condividere la stanza con qualcun altro e nella mia situazione i disagi saranno inevitabili. Come ho già spiegato, ho bisogno di un luogo idoneo, perché il mio stato di salute richiede tanto riposo. Inoltre, non posso permettermi di vagare tutto il giorno, senza un tetto sulla testa. In quest’ultimo periodo è stata veramente dura, tra la chemioterapia, i viaggi su e giù per e da Roma e la debolezza fisica. Ora finalmente avrò una casa». La presa in carico di D’Attanasio da parte dei Servizi sociali del Comune è in realtà avvenuta già da un po’ tempo, ma lo sblocco delle pratiche non è immediato. Ieri mattina la bella notizia è arrivata quasi inaspettatamente, anche se il Comune aveva comunque informato il velista di questa eventuale possibilità. Nel frattempo D’Attanasio è stato accolto alla Caritas per i pasti e un posto in cui trascorrere la notte. Durante il giorno, però, è stato costretto a girovagare per la città, scegliere spesso luoghi di fortuna per riposare. La sua attuale situazione economica non aiuta. Ecco perché, insieme con l’avvocato Mario Antinucci, che ha seguito la sua vicenda giudiziaria fin dall’Appello, ha rivolto un messaggio forte alle istituzioni più vicine. D’Attanasio ha chiesto anche una figura in grado di assisterlo, soprattutto nei giorni di chemio al Policlinico Umberto I di Roma.
Per adesso parte comunque per lui il percorso del progetto di “housing temporaneo”, che solitamente dura sei mesi. «Non si esclude la proroga di un anno», fa sapere Massimo Ippoliti, responsabile dell’area Marginalità estrema di On The Road, che ieri mattina ha incontrato D’Attanasio per verificare la sua disponibilità ad accettare l’alloggio. «Ora di sicuro sarà in grado di recuperare le forze», aggiunge. «Questo è un progetto del Comune, da noi gestito, che riusciamo a seguire già da un po’ di tempo sul territorio, grazie ai fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). E i risultati sono positivi. La situazione di D’Attanasio è diversa, visto che c’è un problema di salute alla base, ma credo sia fondamentale avviare questo percorso». D’Attanasio deve concludere il ciclo di terapia, per poi essere sottoposto a un intervento, sempre al Policlinico. Per ora la sua priorità è la cura del tumore al colon, che gli è stato diagnosticato nel 2022, quando era rinchiuso in carcere nel Paese Oceanico. L’avvocato Antinucci, che continua a sostenerlo nonostante il superamento della vicenda giudiziaria, sottolinea: «Il sistema integrato degli aiuti cui ho fatto riferimento per questo caso di diritti umani alla fine è partito proprio dal territorio. Dal Comune di Pescara l’esempio virtuoso di una macchina dei soccorsi, attivata grazie alla preziosa collaborazione di altri attori facenti parte della stessa comunità».

