Sorpresi a pescare nel fiume, presi i bracconieri di anguille / VIDEO

16 Maggio 2022

Blitz delle guardie civili ambientali: identificati quattro campani e sequestrate attrezzature per la pesca della specie ittica protetta

PESCARA. Operazione contro il bracconaggio della fauna ittica protetta. Quattro bracconieri di Acerra sono stati denunciati per la cattura di anguille. La notte del 14 maggio, durante la perlustrazione per il controllo nelle acque interne contro il bracconaggio notturno della fauna ittica, disposto dalla Regione Abruzzo, a Pescara lungofiume Paolucci, all’altezza di via Puccini, sono caduti nella rete di controllo in quattro provenienti da Acerra. La guardia civile ambientale composta da Manuela Fedele, Alessandro Sonsini e Orlando Correntini ha notato quattro persone ferme al margine della banchina del fiume Pescara davanti al cofano di un’autovettura Ford Focus. La squadra antibracconaggio, dopo un controllo, ha trovato per terra alcune canne da pesca lunghissime per la cattura delle aguille, specie protetta dalla tabella del Cites.

Proseguendo il controllo, vicino alle canne sono state ritrovati alcuni esemplari di anguilla ancora vive. Sul posto anche una pattuglia della Volante della questura di Pescara. Da ulteriori controlli è emerso che tre dei quattro bracconieri avevano precedenti contro il patrimonio. Tutte le persone identificate sono state trovate con le attrezzature per la cattura delle anguille non consentite, composte da ombrello e maciacca e nella sacca di uno di loro le guardie hanno rinvenuto un grosso coltello usato in cucina di circa 23 centimetri e una grossa roncola di 1,23 metri. 

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Continuano i servizi disposti dalla guardia civile ambientale che ad oggi ha identificato e sgominato diverse bande di bracconieri che arrivano prevalentemente dalla Campania per catturare le anguille per poi rivenderle al mercato nero senza nessun controllo sanitario. Le attrezzature sono state confiscate, le anguille ancora vive rigettate nel fiume mentre i quattro bracconieri sono stati segnalati ai carabinieri del Cites.