Sosta, sfiorata la rissa per ritirare i tagliandi

Residenti in fila per ore in Comune per gli abbonamenti, caos e proteste Domani scadono i vecchi permessi per il centro, non ci saranno proroghe

PESCARA. Alle 8 del mattino, mezz’ora prima che aprisse l’Ufficio relazioni con il pubblico in piazza Duca D’Aosta, c’erano in fila già una quarantina di persone. E c’è mancato poco che scoppiasse una rissa tra alcuni presenti che volevano accaparrarsi il posto in prima fila. È cominciata così la giornata dei forzati della sosta, i residenti costretti a recarsi in Comune per acquistare gli abbonamenti a pagamento per la parcheggiare in centro.

Domani, scadono i vecchi permessi gratuiti e non ci saranno proroghe, come ha confermato il vice sindaco Enzo Del Vecchio. Chi non sarà in possesso dei nuovi tagliandi, rilasciati dall’Ufficio relazioni con il pubblico (Urp), dovrà evitare di parcheggiare nelle strisce blu, salvo che non voglia pagare i ticket orari come i non residenti. Quello che si è consumato ieri è stato un giorno da dimenticare per centinaia di cittadini, che hanno preso d’assalto l’Urp per mettersi in regola con gli abbonamenti. Così, oltre alle lunghe code, si sono aggiunte le proteste di persone esasperate per i pesanti disagi.

Corsa ai tagliandi. Tutto questo per poter lasciare l’auto sotto casa, dove fino ad oggi si è parcheggiato gratis. Da domani non sarà più così. I residenti, che vogliono posteggiare nelle strisce blu del centro, devono comprare un abbonamento mensile a prezzo ridotto di 15 euro, valido solo per un’auto. Per la seconda auto si deve acquistare un altro tipo di abbonamento, quello a prezzo pieno dal costo, fino a 54 euro al mese.

In alternativa, i residenti possono andare a parcheggiare nelle zone a disco orario, quasi sicuramente più lontane dalle abitazioni, non pagando nulla. Ma anche in questo caso devono farsi rilasciare un contrassegno di colore grigio che consente la sosta illimitata solo in quelle zone di parcheggi liberi.

Il tempo a disposizione per mettersi in regola, però, è stato pochissimo. Il sindaco Marco Alessandrini, ha firmato l’ordinanza per la riorganizzazione della sosta in centro solo giovedì scorso e venerdì è cominciata la consegna dei tagliandi all’Urp. Poi, sabato e domenica, gli sportelli sono rimasti chiusi e ieri sono stati riaperti, ma solo la mattina.

Oggi, l’Ufficio relazioni con il pubblico funzionerà dalle 8,30 alle 12 e dalle 15,30 alle 17.

Caos e proteste. «Sono qui da tre ore e ci sono ancora decine di persone davanti a me», si è lamentata una signora in fila sin dalla prima mattinata, «ho perso una giornata di lavoro per venire qui». Il suo caso è simile a quello di altre centinaia di residenti in coda ieri. Un calvario non solo per i cittadini, ma anche per i pochi impiegati e per i vigili urbani messi in servizio all’Urp per cercare di controllare le file e fornire informazioni agli utenti. Il caos è stato inevitabile e non sono mancate le proteste dei residenti esausti per la lunga attesa e per il caldo dentro l’ufficio. Una dipendente del Comune ha minacciato di chiamare un’ambulanza. E questo scenario potrebbe accadere anche nei prossimi mesi perché chi opta per l’abbonamento mensile si dovrà recare di nuovo all’Urp, o nella sede di Pescara parcheggi, in via De Cecco, per l’acquisto.

«Prima mi hanno mandato al comando dei vigili urbani, in via del Circuito, poi mi hanno detto che dovevo rivolgermi direttamente all’Urp per avere l’abbonamento, così ho fatto due file», ha affermato una donna. «Qui non si capisce più niente», ha aggiunto Sergio Salvitti, «ma perché non vogliono concedere la proroga?». «Mi sono presentata all’Urp la settimana scorsa e mi hanno mandato a casa perché hanno detto che non era stata ancora firmata l’ordinanza», ha fatto presente un’altra cittadina, «ora mi sono ripresentata e sto facendo ore di fila. È una vergogna». «Adesso valuterò se presentare ricorso al Tar», ha rivelato Luca Caramanico, avvocato residente nelle aree centrali. In tarda mattinata all’interno dell’ufficio si è sparsa la voce, rivelatasi poi infondata, di una proroga di dieci giorni per i vecchi permessi. Alcuni cittadini, prendendo per buona quella voce, hanno abbandonato la fila e se ne sono tornati a casa senza tagliando. Oggi, nell’ultimo giorno della validità dei vecchi permessi, questa situazione rischia di ripetersi. L’amministrazione, del resto, ha escluso proroghe.

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