Spoltore, sfondano la vetrina con l’auto e rubano bici per 30mila euro

Spaccata con la macchina in retromarcia, poi i ladri portano via mountain bike. Il proprietario: è il terzo furto dal 2014, ora dormirò in negozio

SPOLTORE. Con un’utilitaria lanciata in retromarcia hanno spaccato la vetrina del negozio e poi, in meno di un minuto e mezzo, hanno preso una decina di biciclette per un valore di oltre 30 mila euro e le hanno caricate su un furgone parcheggiato in strada. Poi, la fuga. È accaduto tra le 4,18 e le 4,20, nel cuore della notte tra venerdì e sabato. Un furto con spaccata ripreso dalle telecamere del negozio di bici Attitude Store di Villa Raspa di Spoltore, in via Fellini, la strada che dalla rotonda della circonvallazione porta al centro commerciale L’Arca.

Il video mostra l’auto che distrugge la vetrina, entra nel locale spostando un divano e schiacciando e danneggiando due biciclette, poi torna fuori per lasciare campo libero ai ladri. Dalle immagini sembrano almeno due i malviventi che afferrano le bici, mountain bike speciali e attrezzate per i percorsi in montagna, e le caricano su un furgone bianco fermo in via Fellini. Una banda organizzata: ne fanno parte anche l’autista dell’auto – che per raggiungere la vetrina è passata sul marciapiedi ed è salita sulle aiuole – e quello del furgone.

La notizia del giorno (domenica 13 marzo 2016)
Le spettacolari e drammatiche immagini del furto nel negozio di biciclette Attitude Store di Spoltore: i ladri sfondano la vetrina con un una macchina in retromarcia, poi portano via le mountain bike lasciando il negozio in ginocchio (a cura di Giuseppe Boi)

Finora, non c’è traccia dei ladri: si sa solo che i carabinieri di Pescara hanno scoperto che la macchina usata come ariete era stata rubata.

«È il terzo furto che subiamo in appena due anni», dice il titolare di Attitude Store, Carlo Geraci, «la prima volta successe nel 2014, durante la prima settimana di apertura, e poi un mese dopo: quella volta mi pedinarono sicuramente perché, per evitare altri furti, ormai dormivo nel negozio. Uscii solo qualche ora per andare a cena con degli amici e loro tornarono a rubare. Con i primi due furti, sparirono bici per circa 45 mila euro. Adesso, è accaduto ancora. È già difficile lavorare in tempo di crisi e, con i raid dei ladri, è diventato impossibile. Siamo assicurati, ma a ogni furto ci rimettiamo migliaia di euro perché l’assicurazione non copre l’intero valore della merce rubata e per i danni al locale. Ora, tornerò a dormire nel negozio: i miei amici mi aiuteranno e faremo dei turni».

Quando, la notte scorsa, la macchina ha distrutto la vetrina è suonato l’allarme, collegato con un istituto di vigilanza, e si sono azionati dei fumogeni per rendere l’aria nel locale irrespirabile: non è bastato a frenare i ladri. «Sono giovani e hanno agito con una velocità fulminea. Avevano la testa coperta dai cappucci», dice Geraci. E la velocità di azione significa che i ladri sapevano cosa prendere e dove: quasi sicuramente, prima del colpo, hanno fatto un sopralluogo.

Non è la prima volta che un negozio di bici viene preso di mira dai ladri: spesso, le bici rubate finiscono all’estero e poi sono rivendute su Internet alla metà del loro valore commerciale.

«Ormai ci ho fatto quasi l’abitudine a subire furti», dice Geraci, «dopo la seconda volta, stavo quasi per chiudere l’attività ma il mio lavoro mi piace: è una grande passione. Per farlo, ho lasciato la mia precedente attività: ero titolare di una palestra. Non siamo solo una rivendita, ma costruiamo anche percorsi per mountain bike sia in montagna che in città. Finora, abbiamo fatto percorsi a Pretoro e Villa Raspa».

©RIPRODUZIONE RISERVATA