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Stadio del mare, la città si spacca in due
Il Pd accusa: viola le norme del piano demaniale. Fli si associa: «No ai lavori di edificazione»
PESCARA. «Il progetto per la realizzazione dello Stadio del mare viola le norme del piano demaniale comunale. Dopo aver denunciato una colata di cemento su quell'area centrale di Pescara, oggi si scopre che la procedura è anche viziata da una carenza di documentazione che non fa che rinsaldare gli elementi già esposti: il procedimento è illegittimo».
A denunciare l'anomalia è il consigliere del Pd Enzo Del Vecchio che spiega: «Una delibera di giunta approva il progetto definitivo dell'opera a cui manca un elemento necessario: l'autorizzazione paesaggistica della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici. Ma la giunta», prosegue Del Vecchio, «ha ritenuto di non tener conto di quell'autorizzazione che, invece, contiene precise condizioni: "Sia garantita sempre la visuale libera da corso Umberto I verso il mare"».
Al Pd, replicano gli assessori Berardino Fiorilli e Marcello Antonelli che assicurano: «Il nulla osta della Soprintendenza c'è ed è allegato agli atti progettuali oltre che alla delibera. Ancora una volta il Pd scivola su imprecisioni che denotano lo strumentale tentativo di bloccare un'opera voluta dalla maggioranza di centrodestra. Prima l'accusa della colata di cemento, oggi l'incompletezza della documentazione». Sulla polemica interviene anche il gruppo di Futuro e Libertà che «si dissocia totalmente dai lavori di edificazione dello Stadio del mare».
Dicono così Nico Lerri, Massimiliano Pignoli e Giuseppe Bruno: «Il nostro assenso era e resta a quanto previsto nel programma elettorale: una struttura leggera di facile e rapida rimozione, non impattante dal punto di vista ambientale. Chiediamo al sindaco di accertare eventuali responsabilità, anche economiche, ricordando che la redazione del progetto dell'opera é stata affidata a tecnici esterni al Comune». Infine, il Consorzio imprese balneari dell'Adriatico conclude: «Lo Stadio del mare in piazza Primo Maggio a Pescara andrà realizzato nel più breve tempo possibile e ha il nostro sostegno».
A denunciare l'anomalia è il consigliere del Pd Enzo Del Vecchio che spiega: «Una delibera di giunta approva il progetto definitivo dell'opera a cui manca un elemento necessario: l'autorizzazione paesaggistica della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici. Ma la giunta», prosegue Del Vecchio, «ha ritenuto di non tener conto di quell'autorizzazione che, invece, contiene precise condizioni: "Sia garantita sempre la visuale libera da corso Umberto I verso il mare"».
Al Pd, replicano gli assessori Berardino Fiorilli e Marcello Antonelli che assicurano: «Il nulla osta della Soprintendenza c'è ed è allegato agli atti progettuali oltre che alla delibera. Ancora una volta il Pd scivola su imprecisioni che denotano lo strumentale tentativo di bloccare un'opera voluta dalla maggioranza di centrodestra. Prima l'accusa della colata di cemento, oggi l'incompletezza della documentazione». Sulla polemica interviene anche il gruppo di Futuro e Libertà che «si dissocia totalmente dai lavori di edificazione dello Stadio del mare».
Dicono così Nico Lerri, Massimiliano Pignoli e Giuseppe Bruno: «Il nostro assenso era e resta a quanto previsto nel programma elettorale: una struttura leggera di facile e rapida rimozione, non impattante dal punto di vista ambientale. Chiediamo al sindaco di accertare eventuali responsabilità, anche economiche, ricordando che la redazione del progetto dell'opera é stata affidata a tecnici esterni al Comune». Infine, il Consorzio imprese balneari dell'Adriatico conclude: «Lo Stadio del mare in piazza Primo Maggio a Pescara andrà realizzato nel più breve tempo possibile e ha il nostro sostegno».
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