Stadio, divise e alimenti nei magazzini

I consiglieri scrivono a Mascia: i locali sono ancora pieni, il Pescara calcio non dice la verità

PESCARA. Il Pescara calcio non avrebbe detto la verità. I magazzini sotto la curva sud dello stadio Adriatico sono ancora pieni di derrate alimentari e divise ufficiali, con tanto di nomi dei giocatori da stampare sulle magliette. C’è persino una mini car elettrica utilizzata solitamente per attraversare l’impianto sportivo.

È quanto testimoniano le foto scattate nei giorni scorsi da tre consiglieri comunale Enzo Del Vecchio (Pd), Fausto Di Nisio (indipendente) e Renato Ranieri (Pdl). I tre, dopo un sopralluogo nello stadio, hanno scritto una lettera al sindaco Luigi Albore Mascia, al presidente della Delfino Pescara Daniele Sebastiani, al dirigente del Comune Tommaso Vespasiano e al collegio dei revisori dei conti, per fare presente la situazione nei locali della curva sud. Del Vecchio, Di Nisio e Ranieri sono partiti da una lettera della società in risposta al Comune, che sollecitava il Pescara calcio a lasciare i magazzini per effettuare dei lavori di ristrutturazione. La Delfino Pescara aveva assicurato di non utilizzare più i magazzini e con l’occasione ha inviato anche una diffida all’ente invitandolo a non richiedere più il pagamento di un presunto debito di 73mila euro accumulato per il mancato versamento dei canoni di locazione dei locali. «È un fatto», scrivono i tre consiglieri, «che il presidente Sebastiani, nella diffida del 31 ottobre, affermi che nessuna occupazione permanente dei magazzini viene fatta dalla società Delfino Pescara, salvo poi contraddirsi quando alla stampa dichiara che la stessa società paga fino all’ultimo centesimo per l’occupazione dei magazzini». I consiglieri concludono invitando il sindaco a riflettere sul canone irrisorio di 1.600 euro a partita richiesto dal Comune alla società. Cifra di gran lunga superata dalle spese che l’ente deve sostenere per la manutenzione dello stadio dopo le partite.(a.ben.)

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