Stangata Tari sui club nautici «Così il Comune ci fa chiudere»

Le associazioni scrivono ad Alessandrini per contestare le tariffe rincarate del 400% in due anni «Le nostre attività sono messe a dura prova dalla crisi, non possiamo pagare importi tanto alti»

PESCARA. I club nautici di Pescara rischiano di morire schiacciati dal peso eccessivo delle tasse comunali. I bollettini Tari, inviati nei giorni scorsi dalla Soget per conto del Comune, si sono trasformati in una stangata senza precedenti. C’è chi deve versare addirittura 13.000 euro di tassa sui rifiuti solo per quest’anno. Richieste di pagamento che, nella maggior parte dei casi, non potranno essere onorate, perché i club pescaresi non dispongono di risorse finanziarie ingenti. Ed è per questo che lunedì scorso il presidente dell’Assonautica di Pescara Francesco Di Filippo e il consigliere delegato alle problematiche fluviali, nonché titolare del club nautico L’ancora, Caposano Oberdan, in rappresentanza anche degli altri club (Enjoy river, Nautica Pescara, Cala del cigno, Riva verde, Il gabbiano, Nautica Di Tommaso, Il timone) hanno scritto una lettera al sindaco Marco Alessandrini per chiedere di essere ricevuti al più presto, «allo scopo di una ridefinizione più equa degli importi da pagare». Un primo incontro interlocutorio con il sindaco c’è già stato qualche giorno fa e ora i titolari dei club attendono una risposta definitiva.

«Gentilissimo sindaco», si legge all’inizio della lettera inviata, per conoscenza, anche al presidente della Camera di commercio Daniele Becci, «siamo a scriverle la presente nota per segnalare il disagio, lo stupore, nonché la viva preoccupazione dei club e dei rimessaggi nautici operanti sul fiume Pescara. Dette attività creano occupazione e reddito per l’indotto che generano, nonostante le numerose difficoltà contingenti, sia del settore della nautica, che della crisi economica congiunturale». «Questa preziosa attività», prosegue la nota, «è messa a dura prova dall’attuale crisi congiunturale e dall’aver dovuto riparare, a proprie spese, i danni creati dall’ultima alluvione».

Di Filippo e Oberdan vengono, quindi, al punto. «Il Comune di Pescara», fanno presente, «ha oggi deciso di inviare a dette attività, non un ringraziamento, ma un “preavviso di chiusura”, in luogo degli auguri di Natale, con l’invio dell’avviso di pagamento Tari 2014. I club nautici esprimono tutta la loro preoccupazione e incredulità per le tariffe applicate, pari al 400 per cento in media di aumento rispetto alle tariffe 2012 e di oltre il 200 per cento rispetto allo scorso anno». «Importi sproporzionati rispetto all’attività svolta», sottolinea la lettera, «e, soprattutto, da considerarsi iniqui e illogici in quanto calcolati anche sui metri quadrati dello specchio acqueo (acqua corrente del fiume) prospicienti la banchina in concessione». Anche per questo, gli importi delle bollette hanno raggiunto cifre stratosferiche. L’Ancora dovrebbe pagare di Tari 3.800 euro; Nautica Di Tommaso, oltre 5.000; Nautica Pescara, 8.500; Cala del cigno, addirittura 13.000.

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