Sulmona, trovato morto Conti paladino dell’ambiente 

Il corpo del generale rinvenuto nell’auto. Accanto, una pistola e dei biglietti In molti non credono al gesto estremo. La Procura ha aperto un’inchiesta

PACENTRO. Il corpo ripiegato all’interno di una Smart grigionera parcheggiata tra i tornanti della Provinciale che collega Sulmona a Pacentro l’ha scoperto alle 21 di ieri Sandro Moroni, suo ex collega della Forestale. Accanto c’erano una pistola e diversi biglietti. Tutt’intorno il buio, come quello che avvolge il dramma di Guido Conti, 58 anni, di Sulmona, generale dei carabinieri forestali che di recente ha abbandonato la divisa per passare con un ruolo di dirigente all’azienda energetica Total. La morte risalirebbe a qualche ora prima del ritrovamento, come accertato dal medico legale, ma sulla tragedia aleggia un velo di mistero. Chi conosce Conti, uomo tutto d’un pezzo, rifiuta l’ipotesi del gesto estremo. E fa le congetture più disparate, anche in considerazione del suo passato lavorativo, fatto di inchieste importanti per la lotta ai reati ambientali, a cominciare da quella sulla mega discarica di Bussi. I carabinieri, sul posto il maggiore Edoardo Commandè a capo del nucleo investigativo provinciale dell’Aquila e il comandante della compagnia di Sulmona, Florindo Basilico, non tralasciano alcuna pista e stanno ricostruendo le ultime ore di vita del generale. Da accertare anche la provenienza della pistola trovata in macchina: Conti aveva restituito quella di ordinanza ma privatamente possedeva diverse armi. La Procura ha aperto l’inchiesta e sul luogo della tragedia è arrivato in nottata anche il procuratore capo di Sulmona, Giuseppe Bellelli. Seguite nel giro di qualche minuto dalla sorella dell’uomo, Silvia, comandante della polizia stradale di Pescara, e dalla cugina Maria Grazia, magistrato. Sono stati chiamati i vigili del fuoco per illuminare la zona alla ricerca di tracce utili. Alle indagini stanno partecipando anche i carabinieri del Ros (Reparto operativo speciale). Tutta l’area è stata interdetta all’accesso dei curiosi che in breve tempo hanno raggiunto Pacentro. Guido Conti è uscito di casa verso le 9.30 di ieri salutando la moglie Anna e si è allontanato sulla Smart di una delle figlie. Doveva tornare per pranzo e l’insolita mancanza di puntualità ha insospettito la consorte. Sono iniziate le telefonate, ma il cellulare di Conti risultava irraggiungibile. Anche le chiamate a parenti e amici non hanno dato gli esiti sperati. Del generale si sono perse le tracce e ben presto sono scattate le ricerche. Il telefonino è stato monitorato dagli investigatori che sono riusciti a rintracciare tutte le chiamate in entrata per capire chi potesse aver contattato Conti. La preoccupazione è cresciuta col trascorrere delle ore, anche in seguito alla scoperta che il suo profilo Facebook era stato cancellato, ma nessuno immaginava un epilogo così tragico. La vettura di Conti è stata trovata in una zona isolata della Valle Peligna, lungo una strada chiusa al traffico da tempo. Conti, che lascia le figlie Federica e Mariella, si era congedato col grado di generale di brigata. Prima di lasciare il servizio era stato il comandante regionale dei carabinieri forestali dell’Umbria, con sede a Perugia. Nel suo passato, poi, ci sono incarichi di comando nel Corpo forestale di Pescara, Avezzano e Sulmona. Era stato a capo del Nucleo investigativo dell’Aquila e responsabile del Centro territoriale ambientale del Parco Sirente-Velino. Inoltre, è stato docente di materie legislative e selviculturali nelle scuole allievi sottufficiali e agenti Cfs di Cittaducale e Sabaudia. Noto per le sue grandi inchieste, da quella di Bussi alla strada Mare Monti, fino alla Cabina di regia di Spoltore. E, ancora, Blu river sui fiumi inquinati da diossina, il sequestro delle antenne di San Silvestro, i traffici di rifiuti che hanno scoperchiato sistemi illeciti e diffusi. Un personaggio scomodo a molti e per tali ragioni i carabinieri vogliono approfondire l’indagine.
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