POPOLI

Taglio degli alberi nella riserva naturale, esposto degli ambientalisti / VIDEO

Dura la replica di Comune e Sorgenti del Pescara: "Totale mistificazione della realtà. Nessun albero storico o di pregio è stato tagliato"

POPOLI. Le associazioni Stazione Ornitologica Abruzzese (Soa), Lega Italiana Protezione Uccelli (Lipu) e Salviamo l'Orso hanno presentato un esposto ai carabinieri forestali e alla Regione in merito "a gravi e palesi difformità rilevate tra il progetto approvato e i tagli di decine di grandi alberi poi effettuati nella Riserva naturale regionale Sorgenti del Pescara a Popoli".

Le associazioni erano già a monte in disaccordo con il progetto di taglio che, dicono, "prevedeva l'abbattimento di ben 87 alberi di dimensioni fino a 70 centimetri di diametro per complessivi 902 quintali di legna da ardere e d'opera, tratti dal cuore della riserva, in larga parte da grandi pioppi di un'antica piantagione realizzata molto prima dell'istituzione della riserva che lo stesso tecnico redattore del progetto di taglio presenta come ormai naturalizzati, definendoli anche maestosi. Previsto il taglio anche di ulteriori 11 piante di dimensioni minori".

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Popoli, il taglio degli alberi nella riserva naturale
Video-testimonianza a cura delle associazioni ambientaliste

Tra le irregolarità segnalate dalle associazioni i tempi del taglio, che doveva concludersi entro il 10 marzo e invece è andato avanti "in pieno periodo di nidificazione degli uccelli".

"Non doveva essere aperta una pista - spiega la nota - come invece è stato fatto nel cuore della riserva. Prima c'era un sentiero di pochi decimetri di larghezza, ora una pista larga metri dove sono passati mezzi meccanici".

Inoltre, segnalano le associazioni, sono stati tagliati alberi e arbusti diversi da quelli autorizzati. Gravissime, secondo i firmatari dell'esposto, le incongruenze: "Nel progetto sono stati previsti abbattimenti di diversi bagolari, descrivendoli come specie 'aliena' quando invece è una specie assolutamente indigena"; nello Studio di incidenza "non è stato analizzato l'impatto del taglio sulla specie più protetta della riserva e più vulnerabile, l'Osmoderma eremita, rarissimo coleottero considerato prioritario per l'Unione europea".

Nei documenti, inoltre, "non si fa alcun accenno né al Piano di assetto della riserva naturale né alle misure di conservazione sito-specifiche del Sito di interesse comunitario approvate nel 2017 dalla Regione, in piena violazione della Legge regionale 3/2014 che disciplina questi interventi".

LA REPLICA DI COMUNE E RISERVA 

Il Comune di Popoli e la direzione della Riserva replicano in maniera dura: "Nessun albero storico o di pregio è stato tagliato all'interno della Riserva. Si ribadisce che l'intervento è stato condotto per restituire alla comunità, alle scolaresche e ai turisti un sentiero chiuso da circa due anni per il continuo crollo di alberi".

"Sempre di più questa vicenda acquisisce le sembianze di un articolato complotto, ordito da talune associazioni ambientaliste, contro la Riserva Sorgenti del Pescara per demolire la gestione del paesaggio, eseguita negli ultimi anni, le opere di riqualificazione e di restauro paesaggistico oltre alla volontà di coinvolgere esperti del settore per qualsiasi intervento di riqualificazione" sostiene la direttrice della Riserva.

"La maniera con cui si sta conducendo questa vicenda alla stessa stregua di altri strumentali interventi sulla stampa volutamente denigratori condotti nell'ultimo periodo sembrano assumere i caratteri di un attacco personale dei rappresentanti di talune associazioni volto a screditare l'operato di chi da anni lavora con dedizione alla gestione dell'area protetta", dice l'assessore all'ambiente.

"Tutto il legname prodotto proviene da alberi marcescenti di specie alloctoni di Populus x euroamericana. Inoltre si ribadisce che molto legno morto è stato lasciato sul sito a protezione della biodiversità: basta andare in loco per verificare. Non è stato tagliato nessun albero autoctono che non avesse evidenti fitopatologie, come bagolari e carpini. Anzi, anche attraverso le indicazioni del dottore forestale sono stati fatti interventi di eliminazione selettiva degli ailanti e delle robinie che avevano disturbato la rigenerazione del bosco igrofilo e del bosco autoctono" .

"Inoltre si ricorda che sulla zona vige un'ordinanza di pubblica incolumità: tutti gli alberi segnati dal dottore forestale avevano gravissime criticità che sono state ampiamente documentate. Abbiamo assistito a crolli di grandi pioppi marcescenti in zona Canapine e Sorgente Santa Liberata. Preservare la sicurezza dei numerosi turisti che visitano la Riserva per noi è di primaria importanza. Nessun albero di pregio o di rilievo paesaggistico è stato abbattuto. Forti sono i tentativi di manipolazione della realtà costruiti da questi ambientalisti".

La Riserva e il Comune di Popoli annunciano querele per diffamazione contro le associazioni.