inchiesta Il Vate

Tangenti cultura, la Zingariello vuol patteggiare 23 mesi

La procura ha già espresso parere favorevole per l’ex segretaria di De Fanis. Il giudice deciderà all’udienza del 16 luglio. Rito ordinario per l’ex assessore

PESCARA. Lucia Zingariello, ex segretaria dell'ex assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis, ha chiesto il patteggiamento nell'ambito dell'inchiesta “Il Vate”, sulle presunte tangenti nel settore cultura della Regione Abruzzo, che vede imputate altre quattro persone, oltre a Zingariello e allo stesso De Fanis, che devono rispondere, a vario titolo, dei reati di concussione, corruzione, peculato, abuso, truffa, induzione indebita a dare o promettere utilità e falso in atto pubblico. Zingariello, assistita dall'avvocato Tommaso Navarra, ha chiesto di patteggiare sulla base di una pena di un anno e undici mesi. Il pm Giuseppe Bellelli ha già espresso parere favorevole, ma l'ultima parola spetterà al gup del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio.

Nel corso dell'udienza di ieri, il pm Bellelli ha chiesto la trascrizione di una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali, e di un’ulteriore intercettazione, relativa a una conversazione privata tra De Fanis e la sua segretaria, eseguita dalla stessa Zingariello. Sia De Fanis sia gli altri quattro imputati, ossia Ermanno Falone, rappresentante legale dell'associazione Abruzzo Antico, Rosa Giammarco, in qualità di responsabile dell'Agenzia per la promozione culturale della Regione Abruzzo, Rocco Masci, presidente della Ars Associazione culturale musicale, e Antonio Di Domenica, imprenditore, saranno giudicati con il rito ordinario. L'udienza è stata rinviata al prossimo 16 luglio per un difetto di notifica nei confronti di Masci. Il procedimento giudiziario mira a fare luce sulle modalità di erogazione dei contributi regionali in base alla legge regionale n.43/73, che disciplina l'organizzazione, l'adesione e la partecipazione a convegni e altre manifestazioni culturali. Le indagini, condotte dal Corpo forestale dello Stato, guidato dal commissario Annamaria Angelozzi, hanno preso il via dalla denuncia dell'imprenditore dello spettacolo Andrea Mascitti. Per questa vicenda, l'ex assessore De Fanis ha trascorso 4 mesi agli arresti domiciliari.