Tasse, il Comune liquida la Soget

Il 30 giugno scade il contratto con la società di riscossione. I 160 dipendenti preoccupati: «Rischiamo il posto»

PESCARA. La Soget, la società che riscuote per conto del Comune la tassa sui rifiuti, dovrà lasciare il proprio incarico. Il 30 giugno scade la convenzione con l’amministrazione pescarese, che dovrà provvedere a fare un nuovo bando. Ma c’è una norma del Decreto Salva Italia che sembra bloccare la strada a questa ipotesi. La norma che impone agli enti locali di effettuare la riscossione coattiva con i propri mezzi dal primo luglio. Il provvedimento colpisce in pieno Equitalia: ci sono 6mila Comuni in Italia che si preparano a dire addio alla società pubblica, di cui sono azionisti Agenzia delle entrate e Inps. L’assessore ai tributi del Comune di Pescara Massimo Filippello sostiene che l’ente dovrà gestire in futuro solo la riscossione ordinaria, mentre quella coattiva e gli accertamenti potranno continuare ad essere affidati all’esterno. Fatto sta che i lavoratori della Soget, in tutto 160 solo a Pescara, sono preoccupati per il loro futuro. Il lavoro sembra destinato a diminuire e qualcuno potrebbe perdere il posto di lavoro. Per questo hanno scritto una lettera accorata agli organi di informazione. Ecco cosa c’è scritto.

«L’imminente uscita di Equitalia dal settore della riscossione dei tributi locali, che tanto clamore sta suscitando sui mezzi di informazione», si legge, «nasconde all’opinione pubblica e alle istituzioni la pesante vicenda umana, economica e sociale di migliaia di lavoratori assunti alle dipendenze delle aziende private serie e competenti, anche quelle nate a seguito della riforma del 2006 in concomitanza con la blasonata e tutelata Equitalia, attraverso lo scorporo di ramo d’azienda degli ex concessionari». «Vittime incolpevoli», prosegue la nota, «di una sequela di pseudo riforme intempestive e lacunose con continue proroghe, senza una strategia di lungo respiro. Uomini e donne, tanti capifamiglia operanti con indefessa professionalità nell’intero territorio italiano che vedono concretamente a rischio il posto di lavoro dal prossimo mese di luglio (alcuni già in cassa integrazione), in assenza di un’urgente riforma esaustiva che tuteli, una volta per tutte, il futuro della categoria attraverso la creazione di appositi istituti di salvaguardia, peraltro già contemplati in passato». Insomma, il passaggio della gestione dei tributi dalla società di riscossione al Comune farà felice, forse, qualche contribuente poco onesto che spera nel caos per poter trarre qualche vantaggio, ma non certo i dipendenti della Soget.

La società che ha sedi in diverse zone d’Italia, è stata fondata nel 1984 per la gestione di tre esattorie comunali, su iniziativa di imprenditori privati e successivamente partecipata da istituti di credito di livello nazionale. Il suo capitale sociale ammonta a 11 milioni 800mila euro.

La società cura la gestione delle entrate per oltre 300 enti locali territoriali con particolare riferimento al servizio di riscossione ordinaria e coattiva, nonché di liquidazione e accertamento dei tributi, quali Ici, Tarsu, Cosap, diritti delle pubbliche affissioni, gestione amministrativa delle multe per violazione del Codice della strada. La Soget, per conto del Comune di Pescara, gestisce ora solo la Tarsu. L’Imu, invece, viene pagata dai contribuenti direttamente in banca con il modello F24.(a.ben.)

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