Tasse, rimborsi per 400 pescaresi

Con i 33 milioni dello Stato l’ente paga i cittadini che hanno versato in più dal 2010 a oggi l’Ici, l’Imu e l’imposta sui rifiuti

PESCARA. Dopo anni di attesa, i contribuenti pescaresi si vedranno restituire finalmente le tasse locali pagate in più o non dovute. Grazie al prestito di 33 milioni 480mila euro, concesso mercoledì scorso dal ministero dell’Interno dopo l’approvazione del Piano di riequilibrio finanziario, l’amministrazione comunale potrà rimborsare circa 400 cittadini.

Le pratiche burocratiche per restituire il maltolto sono state già avviate e, secondo l’assessore alle finanze Adelchi Sulpizio, i soldi dovrebbero arrivare entro un paio di mesi, cioè entro febbraio dell’anno prossimo. Si tratta di rimborsi attesi, nella maggior parte dei casi, addirittura da cinque anni. Ora, il Comune ha i soldi sufficienti, cioè 320mila euro, per pagare quei contribuenti che, per un errore di calcolo, o per la mancata applicazione delle detrazioni spettanti, hanno versato troppo o non dovevano versare nulla. I rimborsi riguarderanno le imposte sulla casa, cioè l’Imu o la vecchia Ici e quelle sui rifiuti, ossia Tares, Tarsu e Tari. «Compieremo così un atto di giustizia», ha commentato Sulpizio, «il Comune, con i conti in rosso da anni, non è riuscito più a rimborsare i contribuenti che hanno pagato troppe tasse». Le domande per ottenere i rimborsi, comprensivi di interessi legali, sono state già presentate. Ne sono arrivate in tutto 500, di cui un centinaio escluse. Chi non dovesse aver presentato istanza, verrà comunque contattato dagli uffici tecnici del Comune. Nelle domande già compilate, i cittadini devono aver espresso una preferenza sul sistema di rimborso che potrà avvenire o tramite conto corrente bancario, o per mezzo di un assegno circolare. «Sarà il Comune che provvederà a contattare i contribuenti interessati», ha spiegato l’assessore, «non è quindi necessario recarsi agli uffici dell’ente per essere inseriti nell’elenco degli aventi diritto».

I rimborsi sono uno dei tanti capitoli dell’enorme massa di debiti dell’ente. Debiti che l’amministrazione ha già cominciato a pagare, grazie all’anticipo di 21 milioni di euro ottenuto da una banca, in attesa che arrivino i 33 milioni dal ministero dell’Interno. Sono stati già pagati circa 700 creditori, ne restano altri 300. Per loro, il saldo del debito avverrà nel prossimo anno.

Intanto, è polemica tra l’assessore e Forza Italia. Giovedì scorso, l’opposizione aveva criticato l’entusiasmo del sindaco Marco Alessandrini e di Sulpizio, ricordando che i soldi del ministero sono un prestito che verrà restituito in dieci anni con le tasse dei cittadini. Ieri, è arrivata la replica dell’assessore. «Ci meraviglia che Forza Italia abbia rimosso le cause e i responsabili della grave crisi finanziaria in cui si trova la città», ha affermato, «se già dal 2012 gli esponenti di quella che è oggi l’opposizione, ma che all’epoca era classe di governo, avessero dato retta al campanello di allarme suonato dagli ispettori del ministero dell’Economia nella verifica ispettiva dello stesso anno e se avessero posto in essere le azioni correttive necessarie, nonostante la riduzione dei trasferimenti che viene addotta come ragione, si sarebbe potuto evitare lo stato di dissesto».

«Ma si preferì restare inerti», ha aggiunto Sulpizio, «anzi no, di peggiorare la situazione. Tanto è vero che, nel corso del mese di maggio 2013, l’ente ha contratto un mutuo di 10,6 milioni destinato al pagamento dei debiti pregressi al 31 dicembre 2012, da restituire in 15 anni ad un tasso del 3,44 per cento annuo. A questo punto mi piacerebbe sapere se è meglio ottenere un finanziamento a tasso zero per pagare tutti i fornitori, oppure continuare a non pagare le imprese».

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