servizio all’aeroporto

Taxi, Mascia ricorre al Tar contro la Regione e Chieti

PESCARA. L’amministrazione comunale di Pescara presenterà due ricorsi al Tar per difendere i tassisti del capoluogo adriatico nella vertenza per il servizio all’aeroporto. Il primo ricorso è contro l’...

PESCARA. L’amministrazione comunale di Pescara presenterà due ricorsi al Tar per difendere i tassisti del capoluogo adriatico nella vertenza per il servizio all’aeroporto. Il primo ricorso è contro l’ordinanza firmata ad agosto dal sindaco di Chieti Umberto Di Primio per individuare tre postazioni di taxi per gli operatori di Chieti all’interno dello scalo. Il secondo, è per impugnare il decreto, emesso dal presidente della Regione Gianni Chiodi, con cui è stata autorizzata la presenza dei tassisti di Chieti all’interno dell’aeroporto.

È l’ennesimo capitolo di uno scontro tra tassisti pescaresi e teatini per lo svolgimento del servizio all’aeroporto d’Abruzzo che va avanti ormai da mesi. «Il decreto della Regione», ha spiegato Fiorilli, «lascia completamente indefinita e priva di disciplina la questione, perché non ha fissato le competenze e i doveri di operatività nell’area portuale, creando così un forte clima di conflittualità tra i tassisti dei Comuni limitrofi». «Il sindaco di Chieti», ha proseguito, «ha in qualche modo forzato la mano, lo scorso mese di agosto, emanando addirittura un’ordinanza che autorizza i propri tassisti a lavorare su tre postazioni all’interno dell’aeroporto con turni distribuiti su tre fasce orarie, dalle 6 a mezzanotte, anziché con un unico turno pomeridiano come ha fatto sino ad oggi Pescara». A detta dell’amministrazione Mascia, l’ordinanza di Chieti sarebbe illegittima.

I 40 tassisti pescaresi non contestano la facoltà dei singoli passeggeri di chiamare i taxi di Chieti per farsi prelevare dall’aeroporto, quanto il posteggio fisso dei colleghi teatini all’interno dello scalo per attendere i clienti. Ora, dopo le numerose proteste degli operatori di Pescara, l’amministrazione Mascia ha deciso di intervenire dando mandato all’ufficio legale di preparare i due ricorsi.(a.ben.)

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