Terremoto, aiuti per L’Aquila dimenticati da 7 anni a Montesilvano

Montesilvano, scoperti al Palacongressi scatoloni con pasta ormai scaduta. D’Alonzo: «Una vergogna su cui fare chiarezza»

MONTESILVANO. Dimenticati in un magazzino, per ben 8 anni, gli aiuti destinati ai terremotati dell’Aquila. Pasta ormai scaduta, prodotti per l’igiene personale, accessori per l’infanzia e molto altro ancora che avrebbe potuto essere molto utile alle migliaia di aquilani sfollati a causa del sisma del 6 aprile del 2009, e che per ragioni tutte da chiarire sono rimasti abbandonati all’interno del Palacongressi di Montesilvano.

La scoperta ieri mattina, nel corso di un sopralluogo promosso dalla Commissione Garanzia per verificare la disponibilità di alcuni locali presenti all’interno del Pala Dean Martin. «Siamo andati in perlustrazione per valutare la presenza di ambienti idonei ad accogliere l’archivio del Comune», racconta il presidente della Commissione, Paolo Rossi, «e invece abbiamo trovato cataste di materiali di cui ignoravamo l’esistenza e di cui ancora adesso ignoriamo la provenienza». Rossi sottolinea, infatti, che gli amministratori attuali non sanno chi possieda le chiavi dei locali, il cui ingresso è separato rispetto alla struttura congressuale, così come per il momento la Commissione non sa se a suo tempo il Comune concesse la disponibilità dei locali a qualche associazione impegnata nella raccolta degli aiuti ai terremotati. Ma ciò che resta da capire è soprattutto perché quel materiale raccolto, frutto della generosità di tante persone, e fondamentale 8 anni fa per far fronte all’emergenza, non sia mai arrivato a destinazione.

Così come appare inspiegabile che lo stesso materiale finora non sia stato recuperato neanche in occasione degli ultimi terremoti che dal 24 agosto stanno scuotendo tutto il Centro Italia. «Sarà il segretario generale», aggiunge Rossi, «a far luce su tutte queste questioni e ad accertare eventuali responsabilità». A portare allo scoperto la situazione è stato ieri il consigliere Enea D’Alonzo che, nel corso della Commissione, ha scattato alcune foto alla roba accatastata e le ha pubblicate sul proprio profilo Facebook. «Abbiamo trovato due magazzini completamente pieni», rivela. «Ci sono scatoloni colmi di materiale ancora buono e utilizzabile, come pannolini per bambini, salviettine umidificate, dentifrici, spazzolini, bagnischiuma, shampoo. Ci sono poi accessori per l’infanzia come culle, passeggini, e ancora abbigliamento intimo, coperte e molto altro». Grave che in quei locali ci siano anche generi alimentari ormai andati a male. «C’è ad esempio un intero scatolone pieno di buste formato maxi di pasta De Cecco», prosegue D’Alonzo, «scaduta il 30 agosto 2016, che avrebbe potuto essere utilizzata fino a qualche tempo fa. E chissà quanto altro materiale c’è nelle scatole lasciato a marcire per anni. È arrivato il momento di fare chiarezza su questa situazione vergognosa».

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