Tortuga, lo storico night dichiarato fallito

8 Maggio 2014

Addio alle gestione Pola che portò nel locale vip come Alberto di Monaco. Ma c’è un nuovo titolare che sabato aprirà un ristorante

PESCARA. «Chiedo il fallimento per lo stato di insolvenza di un milione di euro della Tortuga srl». E’ sotto i debiti contratti nei confronti dell’erario, dei fornitori, di alcuni dipendenti e riassunti nella richiesta lapidaria della procura che si è infranto mezzo secolo di storia di uno dei locali più rinomati di Pescara, il Tortuga.

Da un lato c’è una sentenza di fallimento della società Tortuga srl dell’amministratore Roberto Pola e del fratello socioMarco e dall’altro c’è la rinascita dello storico locale sulla riviera di Montesilvano rilevato, con tutti i suoi debiti, dalla società T & A del rappresentante legale Giuliano Capurri che sabato riaprirà lo stabilimento cambiando pelle: il night club sarà cancellato per far posto, per volontà della nuova gestione, a un ristorante.

La gestione Pola lascia dopo mezzo secolo. Il sequestro nel 2006 con quell’inchiesta dal nome equivoco “Drappo rosso”, la chiusura del locale, le vicissitudini processuali ma anche la crisi degli ultimi anni hanno influito sullo storico locale, ora night club ora discoteca, facendo sbiadire una storia di 50 anni iniziata da Franco Pola, il papà degli ultimi gestori, l’imprenditore originario di Sanremo e vissuto per anni a Roma, arrivato a Pescara per aprire all’inizio degli anni Sessanta il primo dancing sulla riviera diventato, poi, night club in cui si esibirono i cantanti di quegli anni: Peppino Di Capri, Mino Reitano, Bobby Solo in un periodo in cui, nell’area metropolitana, gli unici night erano il Tortuga, la Racchetta a Montesilvano e il Blue Note a Silvi. Poi fu il tempo dei politici, degli sportivi e anche dei principi come Alberto di Monaco, grimaldello della difesa nel procedimento penale a carico dei Pola per ricordare che sì, il Tortuga era un posto ben frequentato: «Veniva anche il principe di Monaco».

Tortuga srl dichiarata fallita. Ma in tempi di crisi anche il locale più celebre di Pescara si è ritrovato in rosso e quelle difficoltà sono arrivate al tribunale fallimentare con l’avvocato Marcello Pacifico, difensore dei fratelli Pola, che prima ha chiesto il concordato in bianco e poi ha ritirato quella richiesta perché, nel frattempo, era stata avviata una cessione di quote alla società T & A di Montesilvano disposta a comprare il Tortuga con tutti i suoi debiti. Durante l’udienza e nonostante fosse stato prodotto il preliminare della cessione quote, il pm si è opposto e il giudice Anna Fortieri ha deciso di dichiarare fallita la società Tortuga srl «per uno stato di insolvenza di 1 milione di euro». Eppure la compravendita sarebbe andata comunque in porto. Una sentenza che lascia l’amaro in bocca all’avvocato perché, come spiega, «questa società poteva essere salvata e invece si è preferito chiedere il fallimento senza il supporto documentale». Anche per questo il legale presenterà un reclamo alla Corte d’Appello per chiedere la revoca della sentenza di fallimento perché, per Pacifico, sarebbero stati «violati i principi di alcune norme processuali e non è stato concesso l’esercizio del diritto alla difesa» soprattutto nel momento in cui c’era una società pronta ad accollarsi le difficoltà economiche del Tortuga. Così, la gestione dei fratelli Pola lascia lo storico stabilimento sulla riviera di Montesilvano con un sentenza di fallimento che, comunque, sarà appellata.

Lo storico night cambia titolare e diventa un ristorante. Nel frattempo quello che inizialmente era un preliminare sarebbe stato perfezionato e lo stabilimento sarebbe stato ceduto alla società T & A srl di Montesilvano che riaprirà cambiando per sempre la natura del celebre night che già negli ultimi anni era diventato una discoteca. L’insegna Tortuga è stata tolta, lo stabilimento è stato tinteggiato di bianco e aprirà sabato.

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