Trifuoggi in corsa per Roma

E’ candidato a procuratore generale, deciderà il Csm

PESCARA. Il magistrato delle grandi inchieste, quello che ha combattuto il malaffare in Abruzzo decapitando una giunta regionale e due comunali, il pm che ha fatto arrestare il governatore Ottaviano Del Turco e i sindaci di Pescara e Montesilvano Luciano D’Alfonso ed Enzo Cantagallo, potrebbe lasciare la guida della procura di Pescara dopo sei anni.

Nicola Trifuoggi, 67 anni, originario di Avellino, è infatti in corsa per il posto di procuratore generale di Roma. E’ uno dei due candidati alla prestigiosa poltrona insieme al sostituto pg di Cassazione Luigi Ciampoli, che ha curato i processi sulla strage di Ustica.

LA SPACCATURA Sui loro nomi la commissione per gli incarichi direttivi dell’organo di autogoverno dei giudici si è divisa esattamente a metà: dalla parte di Trifuoggi i magistrati dell’area di centrosinistra; dalla parte del suo rivale, quelli della corrente di centrodestra. Non è la prima volta che la commissione si spacca sul nome da proporre al plenum, al quale spetta l’ultima parola. In caso di mancata unanimità sul candidato, vengono proposti entrambi i contendenti, ma la decisione finale non arrriverà prima di novembre e comunque non la prossima settimana, cosiddetta “bianca”, termine con il quale viene indicato il periodo in cui i lavori del Csm vengono sospesi.

STOP NEL 2011 La candidatura di Trifuoggi sorprende, ma fino a un certo punto. Il magistrato ha già maturato sei degli otto anni previsti alla guida della procura di Pescara. A novembre del 2011, insomma, avrà esaurito il suo incarico. Di qui, l’idea di concludere la sua carriera puntando a una delle poltrone più prestigiose d’Italia, quella di procuratore generale a Roma. Se Trifuoggi dovesse essere scelto, si aprirebbe la corsa per la procura di Pescara, salita più volte negli ultimi anni sulla ribalta nazionale per le importanti indagini portate a termine.

LE INCHIESTE Quanto peso ricopriranno sulla decisione finale del plenum le grandi inchieste abruzzesi, e soprattutto quella su tangenti e sanità alla Regione, prossima alla chiusura? Trifuoggi ha scoperto anzitutto il malaffare targato centrosinistra, facendo saltare prima la giunta comunale di Montesilvano, poi la giunta regionale e infine la giunta comunale di Pescara. Ma negli ultimi mesi l’inchiesta sulla sanità è virata decisamente verso il centrodestra e proprio gli sviluppi degli accertamenti hanno fatto slittare l’avviso di conclusione delle indagini. Vediamo nel dettaglio, le grandi inchieste dirette da Trifuoggi.

FIRA In ordine di tempo, la prima a saltare per aria è la Fira, il braccio economico della Regione. E’ il 27 ottobre 2006. Undici arresti, a partire dall’ex presidente Giancarlo Masciarelli. L’inchiesta è stata chiusa un mese fa con la richiesta di rinvio a giudizio per 64 persone e 39 aziende, tutte coinvolte, secondo la procura, in un meccanismo costruito per drenare soldi pubblici da elargire a società di amici e parenti attraverso la finanziaria regionale. Una maxi truffa da 16 milioni. La data dell’udienza preliminare è da fissare.

CICLONE E’ la bufera che sconvolge Montesilvano e che porta in carcere il sindaco Enzo Cantagallo, arrestato il 15 novembre 2006 per avere dato vita a una presunta organizzazione di scambi di appalti e favori tra ex politici, tecnici comunali e costruttori. Vengono arrestati anche altri politici e imprenditori. La giunta di centrosinistra viene spazzata via. I 36 imputati attendono di sapere se saranno rinviati a giudizio. Si riparte il 12 gennaio 2010.

SANITA’ Il 14 luglio 2008, vengono arrestati il presidente della Regione Ottaviano Del Turco e altre 9 persone. La giunta viene decapitata. L’imprenditore della sanità privata Vincenzo Angelini rivela di avere pagato 15 milioni di euro di tangenti a politici di entrambi gli schieramenti. Agli arresti finiscono quelli di centrosinistra, in sella in quel momento. Più di 40 gli indagati. All’avviso di conclusione indagini manca il filone del centrodestra, che coinvolge anzitutto il deputato del Pdl Sabatino Aracu.

D’ALFONSO Il 15 dicembre 2008, il sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso finisce ai domiciliari per le tangenti in Comune e i favori agli imprenditori amici: 25 gli indagati. La data dell’udienza preliminare non è ancora stata fissata.
BUSSI A marzo del 2007, viene scoperta a Bussi una delle più grandi discariche di veleni d’Europa; 27 indagati. Il 29 ottobre, seconda udienza.