Trifuoggi: «Nuovi schiavi, serve un protocollo»

Diritti umani violati, dibattito a Pescara tra giuristi, giornalisti ed esperti del settore.

PESCARA. La tratta di persone e la violazione dei diritti umani, un fenomeno che colpisce fasce sempre più ampie di persone anche nella nostra regione. Lo ha dimostrato l’operazione condotta lunedì dai carabinieri. Del problema si è parlato ieri nel convegno promosso dalla Commissione regionale per le pari opportunità in collaborazione con l’associazione “On the Road” e con l’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo.
Giuristi, giornalisti ed esperti nel sostegno alle vittime della tratta delle persone si sono confrontati al museo “Vittoria Colonna” per cercare una linea programmatica che offra sostegno alle vittime e contrasti in maniera efficace il fenomeno.

Il traffico di esseri umani è il commercio di persone che vengono obbligate da associazioni criminali a svolgere attività di cui non possono avere il controllo. Le vittime sono uomini, donne e bambini di ogni estrazione sociale ed etnia, venduti e immessi nel mercato dello sfruttamento sessuale o economico.
L’associazione “On the Road”, che da dieci anni opera in Abruzzo e nelle Marche per contrastare il fenomeno della prostituzione in strada di donne e minori immigrate, ha individuato, nel biennio 2007-2009, 119 vittime di grave sfruttamento e tratta delle persone che erano domiciliate o lavoravano in Abruzzo.

Il Procuratore della Repubblica Nicola Trifuoggi, nel corso del convegno ha parlato della «necessità di riconoscere i casi di sfruttamento e di vera e propria tratta degli esseri umani», annunciando la volontà di convocare un vertice con le forze dell’ordine e l’associazione “On the Road” per stipulare un protocollo d’intesa per affrontare sinergicamente il problema.
Il modello da seguire potrebbe essere quello già sperimentato con successo dalla Procura di Teramo che qualche anno fa ha adottato il protocollo stipulato con l’Associazione On the Road e ha quadruplicato il numero dei procedimenti giudiziari.

Il convegno ha ribadito, attraverso le parole di Patrizia Pennella, referente dell’Ordine Regionale dei Giornalisti e della Federazione della Stampa, «l’importante ruolo della stampa e dei mass media nel portare alla luce e combattere un fenomeno la cui incidenza viene sottostimata».