Tristezza aeroporto negozi chiusi e parcheggio mille buche

È la porta della città e dell'Abruzzo per chi viene dal resto d'Italia o dall'estero, ma spesso è una tristezza

PESCARA. Un ostacolo mobile chiude l'accesso da via Tiburtina: per entrare nell'aeroporto internazionale d'Abruzzo le autovetture sono costrette a mettersi in fila dietro all'unica sbarra metallica in funzione. I passeggeri che desiderano imbarcarsi per raggiungere le principali destinazioni europee o le città italiane collegate con lo scalo pescarese, nel calcolo del tempo a disposizione tra check in e controlli di sicurezza, dovranno mettere in conto anche i minuti di attesa all'ingresso.

Chi non è informato dei fatti, rischia di perdere il volo e di accollarsi una serie di problemi non di poco conto.  I disagi non finiscono una volta entrati nel perimetro dell'aeroporto pescarese. L'ampio piazzale asfaltato, che ospita il parcheggio a pagamento delimitato dalle strisce blu, da qualche tempo è segnato da buche profonde diversi centimetri che possono anche creare guai seri agli pneumatici.  Poco prima della porta a vetri scorrevole che reca la scritta "Partenze" e all'altezza della fermata degli autobus della Gtm, i tagli profondi nel manto stradale corrono in parallelo formando una depressione lunga alcuni metri.

Quando piove, si formano delle antipatiche pozzanghere. La segnaletica stradale orizzontale sbiadita dal passare del tempo incornicia i tanti punti in cui l'asfalto è frantumato e i cosiddetti "rattoppi", quegli interventi tampone effettuati per sistemare alla buona la pavimentazione dissestata. Proprio un pessimo biglietto da visita per l'unica vera porta internazionale dell'Abruzzo intero. 

Se la vernice bianca ha bisogno di essere messa a nuovo, specie in corrispondenza degli attraversamenti pedonali, non se la passano meglio i tombini sfalsati e i dossi artificiali sistemati per rallentare la velocità. All'altezza dell'uscita secondaria, di fronte alla rotonda dell'Auchan, i rallentatori a strisce gialli e neri sono interrotti in più punti, creando problemi per la sicurezza degli automobilisti.  Il primo approccio con l'aeroporto pescarese non è certo di stimolo per gli oltre 400mila passeggeri annuali dello scalo. Nelle intenzioni di Carla Mannetti, presidente della società di gestione Saga, c'è il raggiungimento della soglia delle 800 mila presenze e l'ulteriore consolidamento grazie anche all'apporto della Ryanair, la compagnia irlandese leader per le tariffe a basso costo che dal 30 giugno scorso ha scelto la sede di Pescara come base operativa. Il piano marketing per il rilancio definitivo, di recente finanziato dalla Regione Abruzzo con 3 milioni e 500 mila euro, dovrà tenere conto del ripristino della manutenzione ordinaria sia della parte esterna e sia degli interni dove la galleria dei negozi appare ridotta al lumicino e fa pensare più a una stazione ferroviaria di semiperiferia che a un aeroporto in costante crescita.  Ieri mattina, due esercizi commerciali al piano terra avevano le serrande abbassate, nonostante sulla sezione "Shopping e ristorazione" del sito internet dell'aeroporto pescarese siano annoverati tra i punti vendita a disposizione della clientela. Che tristezza.

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