Ultrà pescaresi arrestati, oggi c'è l'udienza

Ancora in carcere i nove tifosi accusati dell'assalto a un gruppo di leccesi. L'episodio è avvenuto domenica sera sull'autostrada A14, nell'area di servizio Metauro Ovest

PESCARA. E' slittata di un giorno e si terrà oggi a Pesaro l'udienza di convalida dell'arresto dei nove ultras del Pescara accusati di avere letteralmente assaltato con spranghe e bastoni e rapinato un pulmino con dentro otto tifosi del Lecce. L'episodio è avvenuto domenica sera sull'autostrada A14, nell'area di servizio Metauro Ovest, mentre le due tifoserie del Pescara e del Lecce rientravano dalle trasferte rispettivamente a Reggio Emilia e Vicenza.

I nove ultras arrestati, rinchiusi nel carcere di Villa Fastiggi, a Pesaro, sono i gemelli D.R. e A.R., di 22 anni, M.D. di 29 anni, B.F. di 32 anni, F.I. di 19 anni, L.D. di 27 anni, A.A. di 22 anni, L.P. e M. P. di 22 anni, anche loro, a quanto sembra, gemelli. Insieme a loro è stato denunciato anche un minorenne, fratello di due degli arrestati.  All'appello mancano però ancora gli occupanti di un'altra auto che insieme ai nove avrebbero partecipato all'assalto.  I testimoni hanno infatti raccontato che i tifosi pescaresi sarebbero arrivati nell'area di servizio su due mezzi, un furgoncino e un'auto.  Una volta scesi si sarebbero scagliati con pietre, bastoni, cinghie e perfino con un estintore contro un pulmino di tifosi leccesi che si era fermato a Metauro Ovest, nel territorio di Mondolfo, provincia di Pesaro e Urbino, al ritorno dalla trasferta a Vicenza. 

L'assalto, ha raccontato un testimone, sarebbe durato un paio di minuti. I tifosi pescaresi avrebbero prima bersagliato il pulmino, poi alcuni di loro avrebbero aperto il bagagliaio del mezzo tirando fuori tutto quello che c'era: borsoni, vestiti, occhiali, sciarpe con i colori del Lecce. «E' stato un vero e proprio raid», ha raccontato il testimone, «i tifosi pescaresi colpivano, si allontanavano, poi tornavano all'attacco». Gli ultras avrebbero anche rubato le chiavi del pulmino dei salentini per impedirgli di ripartire, poi sarebbero scappati su auto e furgone.  In molti però erano riusciti a prendere la targa del furgone. E

d è proprio grazie al numero appuntato dai testimoni la polizia, arrivata poco dopo nell'area di servizio, è riuscita a rintracciare i pescaresi poco più a sud, nei pressi di Senigallia, e li ha arrestati.  A bordo del mezzo gli agenti della stradale hanno ritrovato le spranghe, i sassi e le cinghie usati per l'assalto e anche sciarpe, felpe, occhiali da sole e contanti che erano stati rubati poco prima ai salentini.

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