Una lapide in memoria dei moti carbonari

Si celebra il bicentenario dei fatti pescaresi. Nel 1814, il primo tricolore sulla torre di Città Sant’Angelo

CITTA' SANT'ANGELO. Sarà presentata questa mattina alle 10, in Piazza Garibaldi, a Pescara, una lapide realizzata dall'artista Andrea D'Emilio in occasione del bicentenario del primo moto carbonaro repubblicano d'Italia.

«Il 25 marzo 1814, a mezzogiorno», spiega l'artista, «il carbonaro 21enne Vincenzo Clemente avrebbe dovuto dare il via al moto sparando un colpo di pistola dal balcone del suo palazzo. L’edificio sorgeva nel lato est dell'attuale piazza Garibaldi, ma poi nel corso del Novecento fu abbattuto per essere sostituito dall'odierno edificio senza storia. Ma i rivoluzionari furono traditi e Vincenzo Clemente arrestato nella sua casa piena di armi. Gli altri catturati o fuggiti. Due giorni dopo, i rivoluzionari vollero ugualmente iniziare il moto carbonaro repubblicano, così insorse Città Sant'Angelo, seguita da Penne, Castiglione Messer Raimondo e Penna Sant'Andrea. Per la prima volta in Italia il tricolore carbonaro sventolò sulla torre di Città Sant'Angelo».

«Il 17 luglio a Penne» prosegue D'Emilio, «Domenico Marulli, Filippo La Noce e Bernardo De Michaelis vennero fucilati, decapitati e le loro teste appese sulle porte di Città Sant'Angelo e Penna Sant'Andrea. Scampò al martirio Michelangelo Castagna, deputato democratico nel 1820 e 1848. Il ritratto da poco restaurato, i manoscritti suoi e dei figli Niccola e Pasquale, grandi storici e giuristi, sono custoditi nella loro casa a Città Sant'Angelo. Quest'anno festeggeremo le varie tappe della rivoluzione, un’occasione per promuovere le nuove lotte nell'interesse supremo della Repubblica. Nostro maestro sarà Nicola Castagna e il suo libro "La sollevazione d'Abruzzo nel 1814. Siamo certi» prosegue l’artista «che le scuole del comprensorio pescarese vorranno rendere gli studenti protagonisti. Il 2014 è anche l'anno del 250° anniversario della nascita di Gabriele Manthoné, pescarese ministro e martire della repubblica napoletana del 1799, la madre del Risorgimento italiano. La lapide non è stata ancora autorizzata dalla giunta comunale, sebbene ne abbia protocollato la richiesta il 7 marzo, la manifestazione servirà anche a chiedere il nulla osta per poterla affiggere».

Evelina Frisa

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