"Usurai davanti a sale slot e videopoker" Allarme dell'associazione Codici a Pescara

Nella rete di racket e usura, non solo chi ha perso il lavoro e devono pagare il mutuo, ma anche chi ha acceso troppe finanziarie per l’acquisto di beni futili

PESCARA

Aumentano le vittime di estorsione, usura e reati mafiosi. Cresce la paura di chi finisce nella morsa della malavita e non sa come uscirne. Da 5 anni, al loro fianco c’è Codici, prima associazione antiracket e antiusura iscritta nell’albo della prefettura di Pescara. Codici offre agli utenti-vittime di questi reati, consulenza e assistenza nello sportello di Pescara, in via Carlo Alberto Dalla Chiesa 15, aperto dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13 e dalle 16 alle 19,30 (085.77211 e, in caso di emergenze, al numero 340.8510449, attivo tutti i giorni fino alle 24, via mail: codici.abruzzo@codici.org).

Lo sportello di tutela delle vittime è diretto dal segretario provinciale Domenico Pettinari. Le attività di consulenza e assistenza legale e psicologica vengono svolte dagli avvocati Gaetano Di Tommaso e Silvia Chiavaroli dell’ufficio legale Codici e dalla psicologa Monica Isabella Ventura. «Le vittime che si rivolgono allo sportello trovano immediatamente un servizio di prima accoglienza», spiega Pettinari, «al termine del primo colloquio il legale di riferimento, valutato il caso di concerto con lo psicologo, avvierà un percorso per accompagnare la vittima a denunciare i fatti all’autorità giudiziaria, condizione necessaria e indispensabile per procedere con le attività di tutela. A seguito della denuncia, il legale assisterà la vittima in tutta la fase giudiziaria, anche con l’eventuale costituzione di parte civile nel processo penale che si dovesse instaurare».

Parallelamente all’attività di tutela legale, la vittima verrà seguita dallo psicologo. L’associazione, se dovessero ricorrere le condizioni previste dalla legge, assisterà la vittima nella predisposizione della domanda al commissario straordinario antiracket e antiusura, per accedere al fondo di solidarietà. Negli ultimi anni sono aumentate a dismisura le nuove figure degli usurai ed estorsori. «I cosiddetti nuovi “cravattai” sono sempre più spesso degli insospettabili in giacca e cravatta», afferma Pettinari, «prima invece, gli usurai erano quasi sempre rom o pregiudicati. Oggi registriamo molte figure nuove: insospettabili professionisti, imprenditori, commercianti. Sempre più spesso li vediamo piantonare le sale slot e scommesse, pronti ad “aiutare”, con denaro abbondante, i malcapitati che giocando hanno perso gli ultimi averi».

Cambia anche l’identikit delle vittime. Finiscono sempre più spesso nella rete di racket e usura, non solo coloro che hanno perso il lavoro e devono pagare il mutuo, ma quelli che hanno acceso troppe finanziarie per l’acquisto di beni futili. «Solo nell’ultimo anno», racconta Pettinari, «abbiamo avuto diversi casi di famiglie che per acquistare l’auto in voga, il cellulare al figlio, la cucina nuova e la vacanza estiva avevano contratto ben quattro finanziarie. Poi, non trovando i soldi per pagare le rate, hanno fatto ricorso agli strozzini, cadendo nella morsa dell’usura». Rispetto a due anni fa, sono aumentate del circa il 30 per cento le vittime dei presunti reati d’usura per perdita del posto di lavoro.