Via i clienti over 55, lo stabilimento Alcyone di Pescara rinnova anche i suoi bagnanti

Scelta contestata dai frequentatori storici dello stabilimento. Cardano: fa parte del progetto, target tra i 30 e i 55 anni

PESCARA. Si rinnova, e nel vero senso della parola, lo storico stabilimento balneare Alcyone, rilevato nei mesi scorsi dall’imprenditore pescarese Luca Cardano. Dietro i pannelli bianchi con il nuovo logo del gabbiano ideato dall’architetto Franco Radoccia a richiamare l’alcione della mitologia greca, i lavori procedono a tambur battente e, anche, le prenotazioni.

«Dovremmo farcela entro i primi dieci giorni di maggio», anticipa Cardano, «ma ho già quasi tutto pieno, il 90-95 per cento è già stato assegnato». Ed è anche da qui che passa il rinnovamento, considerando che gran parte della vecchia clientela è stata praticamente mandata via. «È vero», conferma Cardano, «e non è stato facile. Ma è frutto di una scelta aziendale. Il taglio che voglio dare al locale fa riferimento a una clientela che va dai 30 ai 50-55 anni, nè più giovani nè più in là con l’età. Ho voluto di proposito abbassare l’età, in alcuni casi molto alta, dei frequentatori storici dell’Alcyone, confermando solo un trenta per cento e che ho dato a chi è venuto per primo a confermare, magari spostandolo qualche fila dietro. È una scelta precisa», rimarca, «e anche se le scenate non sono mancate vado avanti comunque. L’obiettivo è di rinnovare lo stabilimento e assecondare le scelte dei miei amici e delle persone che già so che frequenteranno il locale; creare uno stabilimento che aggreghi gente di Pescara com’era Eriberto ai tempi».

Un locale che, come aveva promesso quando l’aveva rilevato dalla famiglia Pecoraro, si richiamerà alle strutture di moda a Miami, dove Cardano è di casa, con un’area lounge sulla spiaggia riservata agli aperitivi, un ristorante di pesce aperto anche d’inverno, un’area giochi per bambini (forse con baby club)da utilizzare anche per feste di compleanno, due campi intercambiabili di beach volley, beach tennis e beach soccer.

«Per la zona lounge ho già fatto l’accordo con il mio amico Giuseppe Zolfo e la sua vinatteria Zolfo», anticipa Cardano, «per il ristorante mi sono affidato a uno chef di esperienza, che ha lavorato in ristoranti prestigiosi come il Sea River di Michele, Rocco Taresco, mentre il direttore del ristorante sarà Nino De Gregorio, una persona di fiducia visto che prima delle Paillottes dove ha lavorato ultimamente, è stato direttore del ristorante della Fabbrica quando lo gestiva la mia famiglia, il gruppo Di Vincenzo».

Tornando ai clienti, considerando che quasi tutte le 70 palme e i 20 ombrelloni della nova gestione (contro le 49 palme dell’anno scorso) e le dieci capannine allestite per le comitive nelle ultime file sono state assegnate, Cardano è già in grado di farne l’identikit: «Professionisti, avvocati, notai, ma anche sportivi e ragazzi, tendenzialmente non al di sotto dei 30 anni». I prezzi: «Nella media degli altri, se non più bassi. Anche per il ristorante di pesce, dai 35 ai 50 euro. E c’è anche la pizzeria». Nessuna paura della crisi? «Ho voluto fare una politica dei prezzi che ne tenga conto», conclude Cardano, «ma la verità è che Pescara segue le mode. Crisi a parte, il pescarese cerca sempre un prodotto bello e di qualità. Se c’è chi glielo offre, il pescarese va».(s.d.l.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA