Voto a Pescara, le reazioni. D’Alfonso: «Brutta pagina per la città». Costantini: «Vittoria di Masci non attendibile»

Le reazioni politiche alla decisione di rinnovare il voto in 27 sezioni cittadine
PESCARA. Arrivano i primi commenti alla sentenza del Tar che ha disposto il rinnovo del voto in 27 sezioni relativamente alle ultime elezioni comunali a Pescara.
Ecco la nota del deputato del Pd, Luciano D’Alfonso:
“Oltre 16mila cittadini di Pescara aventi diritto al voto dovranno tornare alle urne per decidere il nome del sindaco del capoluogo adriatico. E’ quanto ha stabilito la lungamente attesa sentenza del Tribunale amministrativo regionale che si è definitivamente pronunciata sul ricorso presentato da due cittadini e dall’ex consigliera Stefania Catalano circa l’esito della competizione elettorale che ha consentito all’avvocato Masci di evitare il ballottaggio per soli 584 voti, una sentenza che riapre la partita in 27 sezioni, ovvero per il 16 per cento degli elettori di Pescara. Una sentenza che oggi offre diversi spunti di riflessione. Innanzitutto sullo spazio temporale impiegato per giungere alla sentenza, arrivata a oltre un anno di distanza dal voto. Almeno 365 giorni di distanza lasciano presupporre che ci sia stato un dibattimento intenso, giuridicamente e amministrativamente combattuto in seno al Tar, che si è tradotto in quasi 100 pagine di motivazioni, che andremo a leggere in maniera approfondita a mente fredda e penne pronte a prendere appunti da tradurre in atti tipici. Altra riflessione, più meditata e amara, sul rinvenimento di plichi elettorali manomessi in ben 21 sezioni sulle 27 in cui il voto è stato annullato, con relativa trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica per le attività di competenza, replicando quanto accaduto nelle scorse ore a proposito della gara inerente alla gestione delle mense ospedaliere in Abruzzo. Ovvero, il Tar ha evidentemente ravvisato atti talmente gravi da avere la necessità di coinvolgere la Magistratura penale e anche su questo ci riserviamo di leggere in maniera dettagliata ogni singolo rigo di quella parte della sentenza, perché ora è il momento di capire in maniera chiara dove si è creato il vuoto amministrativo. Occorre capire quale sia il livello di coinvolgimento di tutti gli attori, dove sia cominciata la eventuale libera iniziativa di presidenti e scrutatori di seggio, che sono pubblici ufficiali a tutti gli effetti, e quali siano le ragioni a monte. Quelle oggi oggetto di revisione sembrano operazioni elettorali di natura bulgara caratterizzate da una incredibile e sconcertante fragilità organizzativa. Interessante è il disposto dell’ordinaria amministrazione e degli atti indifferibili e urgenti che viene consentita agli amministratori in carica fino al ritorno alle urne. Questo a riprova del contenuto impegnativo della sentenza e di quanto questa debba invitare a una riflessione profonda la classe dirigente in carica con un atto di coraggio che tenga conto di tutta la consapevolezza necessaria. Credo che tale sentenza, meritevole di aver ripristinato in parte la verità di una partita elettorale che in potenza avrebbe potuto avere altra sorte determinata da quello spauracchio, tutto del centrodestra, chiamato ‘ballottaggio’, scriva una brutta pagina per la città di Pescara che, a un anno e mezzo dalla nascita della Nuova Pescara, comunque richiamerà alle urne oltre 16mila elettori, che dovranno essere formati e informati su quanto accaduto e sulle ragioni che hanno determinato la loro nuova espressione. Alla lettura completa della sentenza, si faranno tutte le considerazioni, che probabilmente richiederebbero ben altro atto di coraggio da parte dell’amministrazione in carica”.
Il commento di Carlo Costantini, candidato sindaco alle ultime comunali di Pescara, dopo la sentenza del Tar che ha parzialmente annullato le elezioni dell’8 e 9 giugno 2024:
“Il Tar di Pescara ha annullato le elezioni del Sindaco e del Consiglio Comunale di Pescara ed ha accertato che il risultato elettorale che ha consentito a Masci di vincere al primo turno non è attendibile, non è genuino e non è veritiero. Alla Procura della Repubblica di Pescara, alla quale il TAR ha trasmesso la sentenza e l’intero fascicolo processuale, spetterà il compito di accertare se si è trattato di brogli o solo di irregolarità, per quanto gravissime. I giudici amministrativi, pur applicando nella massima estensione il principio di conservazione dei risultati, hanno ravvisato in accoglimento del ricorso gravissime irregolarità in nessun modo sanabili, disponendo quindi un nuovo voto in 27 sezioni. Un ringraziamento sincero va alle ricorrenti e agli avvocati Gianluigi Pellegrino, di Roma, e Luca Presutti, di Pescara”.
Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana:
“Ringraziamo il Tar per l’enorme e minuzioso lavoro svolto, che ha fatto emergere irregolarità molto gravi nelle operazioni di voto a Pescara. Abbiamo atteso con serenità e fiducia l’operato della magistratura, senza entrare nel merito è chiaro che a oggi c’è l’urgenza di restituire immediatamente la parola ai cittadini tornando a votare, in una cornice di legalità e correttezza istituzionale”.